Decine di lavoratori precari della filiera della ricostruzione che aspettano di vedersi riconosciuto un rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
E’ la vicenda dei lavoratori del sisma arrivati in Abruzzo con la legge Barca che ha autorizzato, in deroga al blocco assunzionale vigente nel pubblico impiego, il Comune dell’Aquila, i Comuni del cratere e il Mit ad assumere a tempo indeterminato 300 lavoratori, di cui 128 al Comune dell’Aquila e 72 nei comuni del cratere. “La stessa legge – denuncia la Fp Cgil dell’Aquila – ha introdotto un irragionevole e incomprensibile termine del 2021, data ‘presunta’ di fine ricostruzione, entro il quale ‘il personale eventualmente in sovrannumero sarà assorbito secondo le ordinarie procedure vigenti’. Termine poi rinviato al 2023 con la legge di stabilità”.
C’è poi a vicenda della soppressione degli 8 Utr comunali, accorpati all’ufficio speciale del cratere con una norma firmata dall’ex sottosegretaria con delega alla ricostrzuzione Paola De Micheli, finita nel caos e nell’inconcludenza.