In questa fase di grave emergenza sanitaria oltre alla mancanza dei posti letto negli ospedali a suscitare preoccupazione è la mancanza di bombole d’ossigeno per i pazienti domiciliari in Abruzzo. Federfarma lancia un accorato appello: “Riportate quelle inutilizzate in farmacia”.
Aumentano i contagi ed aumenta la richiesta di posti letto negli ospedali. Ma aumenta anche la richiesta di bombole d’ossigeno per i pazienti domiciliari in tutta la regione. Ci sono gravissime difficoltà nel reperire l’ossigeno liquido medicinale, quello che viene rifornito attraverso le bombole dalle farmacie per l’ossigenoterapia. Il Presidente di Federfarma Pescara, Fabrizio Zenobii, sollecita i cittadini a restituire i contenitori.
“La problematica c’è ed esiste, sottolinea Zenobii, ed è collegata ai recipienti che soprattutto in questo periodo scarseggiano. Stiamo sensibilizzando i cittadini a restituire alle farmacie i contenitori vuoti o non utilizzati in maniera non continuativa, in modo da poter assicurare a chi ne ha bisogno la fornitura di ossigeno”.
“È una questione di rispetto del prossimo e senso civico, aggiunge ancora il Presidente di Federfarma Pescara, ci sono pazienti che a causa anche del covid hanno difficoltà di respirazione. Avere una bombola di ossigeno in casa diventa fondamentale”.
“Per noi farmacisti diventa fondamentale recuperare le bombole di ossigeno gassoso finite o non utilizzate, aggiunge infine Zenobii, in quanto non c’è carenza di ossigeno, ma dei contenitori. E’ fondamentale garantire il riciclo delle bombole per assicurare la loro distribuzione. In 36 ore aggiunge ancora il Presidente di Federfarma, le bombole vengono sanificate e ricaricate e possono tornare ad essere distribuite. E’ assurdo ed illogico tenerle a casa per paura di non vedere soddisfatte le proprie esigenze”.