Inaugurato nel pomeriggio di oggi, mercoledì 19 agosto a Teramo, il primo cantiere della ricostruzione degli edifici di edilizia pubblica, in Via Gelasio Adamoli nel quartiere di Colleatterrato. “Un traguardo ma anche una vergogna”, ha affermato il Presidente Marsilio.
Ci sono voluti oltre quattro anni di tempo per aprire il primo cantiere della ricostruzione degli alloggi Ater a Teramo. Un traguardo ma anche una vergogna ha sottolineato il Presidente Marsilio. “Questo nuovo passo, ha affermato il Governatore d’Abruzzo, consente finalmente di poter programmare una ricostruzione vera. Entro Natale avremo altri 4 cantieri ed entro la metà del prossimo anno altri 10. Si comincia a vedere finalmente la luce in fondo al tunnel“.
Per questo primo intervento di edilizia popolare destinato alla ricostruzione degli alloggi Ater nel quartiere di Colleatterrato a Teramo sono stati previsti 2,8 milioni di euro. In totale saranno realizzati 800 alloggi e 99 unità abitative per un investimento totale di 67 milioni di euro. Sarà il cantiere più importante del Centro Italia, è stato detto nel corso dell’incontro.
“Parte finalmente la ricostruzione pubblica del post sisma 2016 ma è il frutto del fallimento di un modello di ricostruzione sbagliato. In passato sono state fatte scelte errate, a volte ideologiche, per imporre un modello invece di un altro. Noi invece abbiamo lavorato per adottare modelli gestionali e normative adeguate oltre a profondere un impegno politico forte. Ho trovato una ricostruzione pubblica senza fondi. Abbiamo dovuto combattere per rafforzare l’Ufficio speciale che oggi sforna 100 decreti al mese. Dunque, si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel. Oggi si respira un’altra aria e ci attendiamo molto dal governo centrale con il Decreto Semplificazione e il Decreto Agosto”. Ha aggiunto ancora il presidente.
Presenti, tra gli altri, anche l’assessore regionale al Bilancio, il primo cittadino di Teramo , la presidente Ater, consiglieri regionali e amministratori comunali, direttore generale della Asl, oltre al direttore dell’Ufficio Speciale della ricostruzione. I numeri della ricostruzione sono stati snocciolati dal direttore dell’ufficio speciale della ricostruzione Rivera, che danno la dimensione dello sforzo compiuto. Un intervento per il quale è previsto un investimento pari a due milioni e 800 mila euro che fa seguito ad altri interventi in corso di appalto.
“La macchina pubblica – ha proseguito Marsilio – non si ferma neanche nella settimana di Ferragosto per dare risposte certe alla collettività. I cittadini hanno atteso quattro lunghi anni e dovranno attendere ancora 18 mesi perché i lavori termineranno a febbraio 2022. E’ una vergogna che dobbiamo cancellare e non si dovrà più ripetere. Gli inquilini sollecitano un rientro veloce. Stiamo assegnando alloggi che abbiamo reperito per non continuare a pagare gli alberghi. Entro Natale apriremo altri 4 cantieri e altri dieci nei primi sei mesi del prossimo anno. Presto vogliamo vedere inquilini felici nelle loro case, estromessi per troppo tempo dalle loro abitazioni per colpa di una ricostruzione lenta e ingessata. Siamo qui a celebrare un evento importante che rivendichiamo con legittimo orgoglio. Nello stesso tempo sento di poter sostenere di aver mantenuto questo impegno, insieme ad altri amministratori, e sbloccato una macchina praticamente ferma, incancrenita, arrugginita. Ho potuto governare e dirigere questo processo in prima persona. Purtroppo, in passato sono state fatte scelte normative sbagliate che hanno messo in ginocchio le strutture che dovevano procedere con la ricostruzione, non sono state accolte le modifiche richieste e le conseguenze sono state deleterie. Formulo all’impresa i migliori auguri per poter procedere in maniera più veloce senza difficoltà nella prosecuzione dei lavori”.
“E’ una giornata di di gioia – ha commentato l’assessore regionale al Bilancio – che ci induce a riflettere nella gestione di una situazione di grande fragilità. Purtroppo è successo un qualcosa che non doveva accadere ma oggi i cittadini guardano speranzosi verso il futuro. Prendiamo spunto da quello che è avvenuto in passato, imparando da esso per apportare migliorie insieme ad un Ater che si è rivelato energico e performante per una ricostruzione più veloce che possa addirittura anticipare i tempi di realizzazione previsti”.