Dalle piattaforme agli ecosistemi, uno studio per l’evoluzione delle opere innovative presentato dal Presidente dell’ Osservatorio sulle infrastrutture Stefano Cianciotta.
Dall’inizio della crisi del 2008 in Italia gli investimenti pubblici sono diminuiti di oltre un terzo, mentre quelli per le infrastrutture, che nel 2009 raggiungevano quota 29 miliardi, nel 2017 ammontavano a soli 16 miliardi. Per individuare nuove soluzioni allo sviluppo delle infrastrutture fisiche e digitali, l’Osservatorio sulle Infrastrutture di Confassociazioni e Galgano Value Strategy hanno redatto uno studio sulla evoluzione del sistema infrastrutturale nei prossimi venti anni, dal titolo I-Volution, Infrastrutture che innovano. Dalle piattaforme agli ecosistemi. Il Paper sarà presentato nel corso di una giornata di studi che si svolgerà il prossimo 24 ottobre alla Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto della Camera dei Deputati, dalle 9.30 alle 13.
«Dopo il crollo del Ponte Morandi – osservano Cianciotta e Roscioli – la dicotomia tra il sì e il no alla realizzazione delle infrastrutture non ha alcun motivo di esistere perché l’infrastruttura deve essere interpretata come un corpo integrato e non estraneo al processo di sviluppo che si intende favorire. Sempre di più, infatti, la differenza tra una infrastruttura utile e un’infrastruttura percepita come superflua, sarà determinata dal suo carattere ecosistemico. Se nel dibattito dovesse prevalere la percezione di un corpo estraneo alla comunità, si creerebbero le premesse per rinunciare alle infrastrutture e per fare prevalere una logica di sottrazione. L’infrastruttura, infatti, genera valore non in quanto opera ma perché determina e contribuisce alla ridefinizione dell’ecosistema nel suo senso più ampio».