Il decreto sul terremoto arriverà in Senato per l’approvazione tra domani e mercoledì, ritmi serrati in questi giorni, e anche domani mattina, in commissione Bilancio per esaminare gli emendamenti.
E poter arrivare al più presto a chiudere la discussione, perché la ricostruzione di decine di Comuni – tra cui 18 in Abruzzo – non può aspettare.
Per accelerare i tempi, il decreto 1 relativo al terremoto del 24 agosto, è stato in sostanza inglobato nel decreto 2, quello relativo al sisma del 30 ottobre. A fare il punto dell’iter del decreto è la senatrice Stefania Pezzopane, che porterà in aula una serie di emendamenti. Uno dei problemi più importanti è come allineare aspetti che danno risposte ai terremoti del 2016 ma non a quelli del 2009 avvenuti in Abruzzo e in Emilia.
E’ importante che il decreto unifica e mette a sistema una serie di aspetti rimasti irrisolti per i terremoti precedenti, permettendo di superare la gran parte delle criticità. Ad esempio quella relativa allo scandalo (purtroppo normato) della possibilità di ottenere un’abitazione sostitutiva fuori dal territorio colpito dal sisma, addirittura fuori regione. Oppure la possibilità finalmente di ricostruire tutto, sia prime che seconde case.
“Se avessimo avuto questa scelta nel 2009 – ha precisato la Pezzopane – avremo accelerato la ricostruzione di almeno tre anni”.
Ma restano ancora tante problematiche da affrontare e che riguardano proprio il cratere abruzzese. Come l’esistenza di un doppio cratere e quindi con una doppia normativa, oppure la richiesta di acquisire 20 dipendenti dei due uffici speciali e che lascerebbe sprovvisto di personale la ricostruzione dell’Aquila
Il provvedimento è stato già varato “salvo intese”, in quanto i dettagli più tecnici saranno negoziati in un secondo momento e il testo potrà essere modificato prima di arrivare in Parlamento.
Il servizio del Tg8: