Dopo i sopralluoghi di ieri del presidente della Regione Marco Marsilio sui luoghi interessati dal raddoppio ferroviario per la velocizzazione della tratta Roma Pescara, i comitati contrari all’opera continuano a portare avanti la loro battaglia
È ormai alle porte il 25 giugno, data ufficiale della Conferenza dei servizi, convocata a Roma, per dare il via libera al progetto presentato da Rfi sul raddoppio della linea ferroviaria Pescara-Roma.
Il Comferr (Comitato Ferrovia) è pronto a rivolgersi alla magistratura per far valere le ragioni della propria contrarietà, non all’infrastruttura in sé, ma al progetto di Rfi, che non tiene conto delle istanze dei territori attraversati dall’opera.
Ieri intanto il governatore Marsilio ha incontrato comitati e cittadini, recandosi in treno nelle stazioni interessate dal progetto.
«Dall’incontro di ieri è emerso sostanzialmente che la Regione andrà avanti seguendo la progettazione di Rfi, così come abbiamo capito dalle parole del governatore», dice Hermo D’Astolfo, portavoce del Comferr. «Ovviamente non siamo affatto d’accordo su questa posizione ed è per questo che ribadiamo il nostro no al progetto di Rfi. Siamo in ritardo e anche la Regione si è mossa con lentezza e disattenzione verso i cittadini e i territori, in particolare verso Manoppello e Brecciarola, che pagheranno il prezzo più alto, ancora una volta, dopo aver pagato già per l’interporto. Oltretutto resta sempre scoperta la tratta Sulmona- Avezzano, di cui ancora non si sa nulla. La battaglia per noi non finisce qui, perché continueremo fino all’ultimo spiraglio legale. Siamo pronti a rivolgerci alla magistratura e anche a istituzioni extranazionali. Sarà una battaglia dura, ma andremo avanti».