Il Presidente della Sasi, Gianfranco Basterebbe confida in una conclusione positiva del contenzioso. “I nostri avvocati stanno lavorando per individuare altre soluzioni e sono in contatto con i legali dell’Acea”.
E’ una questione antica, complessa e delicata quella relativa alla vertenza Sasi-Acea Energia alla quale si aggiunge un altro tassello. La richiesta da parte dell’Acea, con un atto di precetto, del pagamento della somma indicata nella sentenza del 1 Febbraio 2017 del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche di Roma che ha stabilito un esborso da parte della Sasi di 6 milioni di euro.
Il contenzioso, lo ricordiamo, va avanti da molti anni. Addirittura quando c’era la Cassa del Mezzogiorno. L’Acea, concessionaria della derivazione delle acque del fiume Verde per la produzione di energia elettrica (grazie a un decreto interministeriale del gennaio 1961), nel 1985 citò per danni l’allora Cassa per il Mezzogiorno, rea di captare le acque dal fiume Verde senza autorizzazione e creando danni all’Acea perché, sottraendo l’acqua, diminuiva per la società la capacità di produrre energia. Negli anni si sono susseguite diverse cause che hanno tirato in ballo la Cassa, la Regione, il Consorzio acquedottistico e, dal 2003, la Sasi. Ultimo atto, in ordine di tempo, la decisione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche di Roma che ha stabilito il versamento all’Acea di 6 milioni di euro più le spese legali. Sentenza diventata poi definitiva nel Febbraio scorso.
“La prima richiesta da parte dell’Acea per illegittimo prelievo di acqua dalla Maiella ammontava a 15 milioni di euro, 13 milioni il primo risarcimento dovuto, fino ad arrivare agli attuali sei – puntualizza il presidente Basterebbe ricordando i numeri della complicata vicenda – i nostri avvocati continuano ad essere in contatto con i legali dell’Acea e stanno lavorando per individuare altre soluzioni. Prima di tutto chiedere la sospensione di questo atto. L’ho sottolineato già in altre occasioni: sono fiducioso nella positiva conclusione di questa storia, siamo determinati a mettere in campo tutte le azioni necessarie per evitare che la Società debba pagare questa somma”.