Una sinistra sempre più anti-Cialente quella che si delinea all’interno della maggioranza del governo comunale, pronta a non votare il bilancio in discussione in consiglio comunale oggi in prima convocazione e domani in seconda, un provvedimento decisivo per non fare cadere l’ente.
Se la sinistra non voterà il provvedimento, la giunta va a casa.
Il governo stanzierà per L’Aquila 16 milioni di euro per fare fronte alle minori entrate dovute all’inagibilità delle case danneggiate dal sisma e alle maggiori spese inevitabili per una città da ricostruire e riorganizzare, 16 milioni e non 18 o 19 e lontanissimi dai 24 che l’amministrazione aveva chiesto, invece, all’origine di questo balletto sulle cifre, una cifra ritenuta ingiusta per mantenere progetti e investimenti e garantire, così, una buona qualità della vita dei cittadini.
Il contributo di 16 milioni di euro riguarda i fondi attesi da mesi ma mai inseriti in nessuna legge, per una serie di riconteggi del fabbisogno, e ora solo promessi dai sottosegretari Claudio De Vincenti e Paola De Micheli e in un prossimo “idoneo provvedimento”, forse quello relativo agli Enti locali in previsione per giugno.
Ma la sinistra non ci sta: nessuna delega in bianco al Governo, alla Regione e al Partito democratico da parte dei gruppi consiliari del partito della Rifondazione Comunista e di Sinistra italiana per L’Aquila, quella che un tempo era Sinistra ecologia e libertà.