Un patto con l’Abruzzo per il rilancio dell’economia, dell’occupazione e dell’industria del territorio. E’ quanto auspica il Segretario Regionale della Uil, Michele Lombardo, riconfermato alla guida del sindacato nel corso del decimo Congresso Regionale di Rocca san Giovanni. Tra gli ospiti anche il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo che sulla sicurezza nei luoghi di lavoro chiede maggior rigore e prevenzione.
Con equilibrio nella giusta direzione per un Abruzzo 4.0” e’ stato il tema del decimo Congresso regionale Uil Abruzzo, all’Hotel Villa Medici di Rocca San Giovanni. Due giorni intensi, serviti per analizzare e discutere sullo stato economico ed occupazionale dell’Abruzzo e il ruolo di un sindacato che conta 51.946 iscritti, rappresentati da 318 delegati. Nella sua relazione il segretario regionale Michele Lombardo, ha puntato l’attenzione sulla necessità di stimolare la ripresa economica attraverso un patto con la regione abruzzo. Mettere nero su bianco pochi punti concreti per far ripartire l’ economia del territorio. E’ vero, così come certificato dai recenti dati Istat che anche in Abruzzo si è registrato un leggero miglioramento dell’occupazione, ha sottolineato Lombardo, ma è anche vero che è ancora bassa la qualità dei posti di lavoro, spesso a tempo determinato. Occorre investire sulle infrastrutture e nelle zone interne della regione, ha aggiunto ancora il Segretario regionale. E come già detto tra gli ospiti anche il Segretario Generale della Uil, Carmelo Barbagallo, il quale ai microfoni del Tg8 si è soffermato in particolare sui temi legati alla sicurezza nei luoghi di lavoro.
“Non si può continuare a morire di lavoro”. Ha affermato il numero uno della Uil, Carmelo Barbagallo che dopo l’incidente a la Spezia chiede un inasprimento delle sanzioni. “Non possiamo più affidarci alle parole per commentare questa strage continua: l`ennesimo incidente mortale, sottolinea Barbagallo ci lascia addolorati e sgomenti. Non si può continuare a morire di lavoro”. Per la Uil, “è arrivato il momento di puntare anche a un inasprimento delle sanzioni”. “Noi – spiega il segretario generale – siamo per la cultura della prevenzione e della partecipazione. Ma un maggior rigore nell`applicazione delle norme e delle correlate sanzioni può avere un importante effetto di deterrenza. A questo punto, non possiamo lasciare più nulla di intentato per cercare di salvaguardare la vita, la salute e la sicurezza dei nostri lavoratori”.