Più poteri e maggiore autonomia per gestire la ricostruzione post sisma e permettere così ai Comuni colpiti ripetutamente dal terremoto negli ultimi anni, di rinascere, e soprattutto di intraprendere finalmente una nuova cultura della prevenzione, della messa in sicurezza, che deve avere una spalla nello Stato ma deve anche partire dai territori.
Questo hanno chiesto al presidente del Consiglio in visita nei comuni del cratere sismico aquilano il sindaco di Capitignano, Maurizio Pelosi, quello di Campotosto, Luigi Cannavicci, di Montereale, Massimiliano Giorgi, di Pizzoli, Giovannino Anastasio e di tutti gli altri primi cittadini dell’Alta Valle dell’Aterno.
Nella riunione che si è tenuta all’interno della piccola scuola – e non più nell’aula consiliare di Capitignano come inizialmente deciso, per motivi di sicurezza – i sindaci hanno fatto un appello a Paolo Gentiloni: dare a loro, i diretti protagonisti della ricostruzione e diretti interlocutori dei cittadini, gli strumenti amministrativi, economici e burocratici per poter andare avanti spediti.
Cannavicci, sindaco di Campotosto, che proprio ieri mattina si è risvegliato con una scossa di magnitudo 3.7 preceduta la sera prima da un’altra scossa di 3.3, ha ringraziato il presidente del Consiglio per la vicinanza mostrata.
“Le ultime scosse non hanno provocato ulteriori danni ma hanno aumentato la paura – ha detto Cannavicci – ricostruire case vuote è l’ultima cosa che voglio. Quello che ho chiesto a Gentiloni e di ricostruire case che devono essere sicure prima di tutto. Ma non devono essere vuote. Bisogna riportare speranza in questi luoghi bellissimi”.
IL SERVIZIO DEL TG8:
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Giusto chiederla. Quando si aprono progetti virtuosi con i privati le cose funzionano http://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/terremoto_impregilo_salini_scuola_ricostruzione-3222771.html