L’hotel di Campo Imperatore cade a pezzi. Il progetto di restauro è fermo al palo, in ritardo la progettazione del Provveditorato alle Opere pubbliche. Il Centro turistico del Gran Sasso ha chiesto al Comune di farsi stazione appaltante al suo posto.
Il progetto di riqualificazione avviato dalla passata amministrazione è in alto mare e il gioiello ai piedi del Gran Sasso – in cui venne tenuto prigioniero il duce Benito Mussolini dal 28 agosto al 12 settembre ’43 dopo la caduta del fascismo – è chiuso e abbandonato. Il progetto di ristrutturazione di quasi 4 milioni di euro non è ancora del tutto pronto. Stazione appaltante è il provveditorato alle OOPP. L’amministratore unico del Centro turistico del Gran Sasso Dino Pignatelli ha chiesto al sindaco Pierluigi Biondi che il Comune si faccia stazione appaltante per velocizzare l’iter. “L’atto di intesa tra Comune e Provveditorato è del 9 maggio 2016 per l’attuazione degli interventi previsti nel business plan e finanziati con delibera Cipe 135 del 2012; piano che prevedeva che i lavori si concludessero nel 2019. A oggi soltanto l’ostello è stato completato mentre tutti gli altri interventi sono ancora in fase progettuale, si chiede, dunque che l’atto d’intesa venga rivisto restituendo la titolarità degli interventi al Comune.
Un passaggio che è al vaglio dell’amministrazione comunale e che è conseguenziale a un altro passaggio: il riacquisto della proprietà dell’albergo di Campo Imperatore da parte del Comune allo scopo di ridurre il debito (2 milioni e mezzo di euro) che il Centro turistico del Gran Sasso ha verso il Comune. Un’ipotesi prevista nella delibera di fine anno di razionalizzazione delle società partecipate e all’attenzione dell’assessora al ramo Fausta Bergamotto.
IL SERVIZIO DEL TG8