L’Aquila, arriva il camper della Fimmg. Ortu: “Pochi i medici di famiglia”

foto di Marianna Gianforte

È arrivato anche a L’Aquila il camper dei medici di famiglia con la sua scritta inequivocabile: “Adesso basta”. Basta a una medicina di base che non può contare sugli strumenti della modernità.

La medicina di base oggi non può essere al servizio dei cittadini, che non può realizzare la medicina di prossimità che un paese civile e industrializzato e avanzato come l’Italia dovrebbe porre tra i primi posti delle sue priorità. Serve una politica che investa nella medicina di famiglia con provvedimenti specifici e finalizzati in finanziaria, con l’obiettivo di colmare la distanza tra la medicina di base nelle città e quella nei piccoli centri delle aree interne.

Il nuovo medico di famiglia ha bisogno del supporto di figure come il collaboratore di studio, l’infermiere, l’assistente sociale, il fisioterapista, per poter effettuare esami e prestazioni di 1° livello direttamente nel proprio studio in modo da ridurre al massimo i disagi dei pazienti, come sottolinea il segretario regionale della Federazione italiana dei medici di medicina generale Vito Albano. In provincia dell’Aquila così come in tutto Abruzzo sono troppo pochi i medici di famiglia, come sottolinea il presidente dell’Ordine dei medici chirurghi della provincia dell’Aquila Maurizio Ortu.

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