L’Aquila, caso meningite al Cotugno: è psicosi in città

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Non ha più febbre la studentessa di 17 anno del liceo classico Domenico Cotugno dell’Aquila, ricoverata due giorni fa nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Salvatore per meningite. Una storia che getta nella preoccupazione docenti, compagni di scuola, genitori e cittadini.

Un forte mal di testa, poi febbre alta, infine la corsa all’ospedale e la prognosi, inequivocabile: meningite. Una notizia dura per i genitori della 17enne, ancora in coma farmacologico. Dall’azienda sanitaria aquilana fanno sapere che la situazione della giovane sarebbe sotto controllo ma le condizioni sono ancora delicate, anche se lascerebbero ben sperare proprio per l’abbassamento della febbre avvenuto nelle ultime ore. Nel liceo la profilassi è partita subito, come spiega la preside Serenella Ottaviano, interesserà le persone che sono state a più stretto contatto con la studentessa.

Intanto è psicosi tra i famigliari degli studenti e in città, con il reparto di Pediatria dell’ospedale San Salvatore preso d’assalto per un vaccino.

Il Servizio del Tg8:

LA NOTA DELLA ASL:

“Con riferimento al caso di meningite recentemente apparso sugli organi di stampa, la Direzione della ASL, nella persona del Direttore Generale Roberto Testa, rappresenta che “la mattina di lunedì 21 ottobre 2019 è pervenuta al Dipartimento di Prevenzione la notifica di sospetta meningite meningococcica che ha colpito una ragazza di 17 anni che frequenta il liceo classico “D. Cotugno” di L’Aquila. Come da protocollo ministeriale, il Servizio della ASL si è immediatamente attivato ad effettuare l’indagine epidemiologica per identificare le persone che sono state a contatto stretto con la ragazza. Infatti, scopo di tale indagine è quella identificare tutte le persone che, essendo state a stretto contatto, devono essere sottoposte a profilassi antibiotica.
La scuola ha collaborato attivamente nella precisa identificazione di studenti e personale scolastico che sono stati prontamente sottoposti a profilassi antibiotica. Stessa cosa è avvenuta per tutte le altre persone che hanno frequentato in modo quotidiano e per un tempo prolungato la ragazza nei 7 giorni precedenti l’esordio della malattia.
E’ opportuno ribadire che per contatto stretto si intendono i soggetti che frequentano “regolarmente” (quotidianamente) il paziente, i conviventi (coloro che condividono con il paziente la stessa abitazione), i compagni di classe che condividono la stessa stanza, gli operatori sanitari esposti, la persona seduta accanto per almeno 8 ore.
Tutte le altre situazioni, come per esempio soggetti che non hanno avuto contatto diretto con il paziente, studenti e professori della stessa scuola con i quali vi siano momenti quotidiani di contatto (laboratori, palestra…), i viaggiatori dello stesso autobus, sono identificati come contatti occasionali e, pertanto, non necessitano di alcuna profilassi.
L’Azienda ha inoltre garantito la consueta collaborazione e sinergia istituzionale con il Sindaco, massima autorità sanitaria del territorio, per porre in essere tutte le azioni per la gestione del caso.
La studentessa, prontamente trattata presso l’ospedale San Salvatore, è attualmente ricoverata presso la rianimazione, in sedazione farmacologica ed in terapia antibiotica.
Le sue condizioni cliniche permangono stazionarie”.

E questa mattina la dirigente scolastica Ottaviano, ha diffuso gli ultimi aggiornamenti sul caso della ragazza colpita dalla meningite, sul profilo Facebook dell’istituto, che viene costantemente aggiornato.

“In data 21 ottobre 2019 (prot. ASL 1 Dipartimento di prevenzione – U 0215949/19; prot. Convitto Nazionale – I 0010589) il Servizio di Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione della ASL 1 – Avezzano – Sulmona – L’Aquila ha richiesto a questa istituzione scolastica di fornire urgentemente al Servizio, per ragioni di salute pubblica, l’elenco nominativo, comprensivo di contatto telefonico, degli studenti, dei docenti e del personale ATA individuati dal SIESP quali destinatari di un’azione di profilassi.
L’istituzione ha prontamente provveduto e, nella stessa giornata di lunedì 21 ottobre, la profilassi è stata effettuata.

Per completezza, si riporta quanto pervenuto dalla ASL: “Come da protocollo ministeriale, il Servizio della ASL si è immediatamente attivato ad effettuare l’indagine epidemiologica per identificare le persone che sono state a contatto stretto con la ragazza.
Infatti, scopo di tale indagine è quella identificare tutte le persone che, essendo contatti stretti, devono essere sottoposte a profilassi antibiotica.
La scuola ha collaborato attivamente nella precisa identificazione di studenti e personale scolastico che sono stati prontamente sottoposti a profilassi antibiotica.
Stessa cosa è avvenuta per tutte le altre persone che hanno frequentato in modo quotidiano e per un tempo prolungato la ragazza nei 7 giorni precedenti l’esordio della malattia.

E’ opportuno ribadire che per contatto stretto si intendono i soggetti che frequentano “regolarmente” (quotidianamente) il paziente, i conviventi (coloro che condividono con il paziente la stessa abitazione), i compagni di classe che condividono la stessa stanza, gli operatori sanitari esposti, la persona seduta accanto per almeno 8 ore.
Tutte le altre situazioni, come per esempio soggetti che non hanno avuto contatto diretto con il paziente o con rapporti esclusivamente con un contatto stretto, studenti e professori della stessa scuola con i quali vi siano momenti quotidiani di contatto (laboratori, palestra…), i viaggiatori dello stesso autobus, sono identificati come contatti occasionali e, pertanto, non necessitano di alcuna profilassi”.

Nella certezza di aver contribuito a diffondere un’informazione corretta, l’istituzione prontamente sarà veicolo di quanto comunicherà nel merito il SIESP della ASL1 Regione Abruzzo.