L’Aquila, crisi maggioranza. Le opposizioni occupano il Consiglio comunale

Il Consiglio comunale dell’Aquila convocato per le 9 non si è nemmeno riunito per mancanza del numero legale. L’opposizione improvvisa una conferenza stampa fra i banchi della giunta. Oggi occupazione del Consiglio dalle 15 alle 17.

Un Consiglio convocato per questa mattina alle 9 e nemmeno riunito. Banchi della giunta occupati dall’opposizione, che chiama a raccolta la città intera per manifestare il dissenso contro un’amministrazione immobile e fantasma. La crisi della maggioranza del governo aquilano non accenna a rientrare.

Quella china ostica intrapresa con la cacciata dell’assessora forzista al Bilancio Anna Lisa Di Stefano, colpevole – secondo il sindaco Pierluigi Biondi – di essersi schierata con il deputato abruzzese di Forza Italia Antonio Martino seguita dall’uscita di scena dell’altra assessora sempre forzista Sabrina Di Cosimo e con tre assessori che mancano all’appello dopo la loro elezione al consiglio regionale, pare diventare sempre più erta.

Dopo l’appello alla “chiarezza politica” del deputato leghista  Luigi D’Eramo che, ieri sera, dopo un anno in cui anche lui si è fatto veder poco e niente, ha rassegnato le sue dimissioni da assessore, e dopo il nuovo appello del consigliere di Fatelli d’Italia Giorgio De Matteis ad azzerare la Giunta, è arrivata ieri sera la nomina del consigliere Raffaele Daniele a vicesindaco che sostituirà Guido Quintino Liris passato alla Regione. Una scelta che, evidentemente , ha creato fibrillazioni fra i gruppi della maggioranza che rivendicano spazio. Ecco che questa mattina la giunta comunale e i consiglieri di maggioranza hanno disertato il Consiglio, con l’eccezione dei due assessori Alessandro Piccinini e Francesco Bignotti, rispettivamente con delega al Commercio e al Sociale, mentre in una stanza affianco all’aula consiliare si riunivano i consiglieri – anch’essi disorientati – del gruppo “Insieme per L’Aquila”, nato da una costola di Forza Italia. Una crisi che preoccupa non soltanto per la gestione della ricorrenza più importante della storia dell’Aquila, quella dell’anniversario del sisma del 2009, ma anche per la ricostruzione, non ancora conclusa e sempre più al palo e la ripresa della vita sociale e commerciale che da due anni vive una nuova “depressione”.

E il Partito democratico chiede le dimissioni del sindaco Biondi e dell’intera amministrazione comunale.

LA NOTA DEL SINDACO PIERLUIGI BIONDI DIFFUSA IN MATTINATA:
“A seguito delle dimissioni degli assessori Emanuele Imprudente e del vice sindaco Guido Liris, oltre quelle dell’onorevole Luigi D’Eramo ho provveduto, nella serata di ieri, a nominare quale vice sindaco l’avvocato Raffaele Daniele riconoscendogli un ruolo di imparzialità e doti di sobrietà, equilibrio, capacità di ascolto e conoscenza della macchina amministrativa comunale”. Lo dichiara il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi che ha sottolineato come si tratti di un provvedimento necessario “non soltanto per questioni normative, ma anche e soprattutto per la delicatissima fase che la nostra città si appresta a vivere nei prossimi giorni”. “Mi riferisco, in particolare, allo stanziamento delle risorse per il riequilibrio del bilancio comunale, che mi è stato assicurato sarebbe stato inserito all’interno del decreto Etna e calendarizzato al massimo entro la metà del mese. – ricorda il primo cittadino – Per queste ragioni oggi incontrerò il sottosegretario alla Ricostruzione, senatore Vito Crimi, e non ho potuto partecipare ai lavori del Consiglio comunale”. “Al sottosegretario ribadirò quello che ho già detto pubblicamente più volte: che senza una dotazione minima di 10 milioni di euro per minori entrate e maggiori spese non mi presterò ad approvare un bilancio che taglia i servizi e mette ulteriormente le mani nelle tasche dei cittadini sulla falsariga di quanto accaduto nel 2016, quando il ritardo dei trasferimenti dei fondi determinò l’aumento del 20% della tassa sui rifiuti urbani. – aggiunge il sindaco – Spiegherò che questa città di tutto ha bisogno meno che di un esattore per conto terzi che, per responsabilità non imputabile alla politica locale, impoverisce famiglie e imprese”. “Sul tavolo, però, ci sono anche altre questioni non più rinviabili e che ho ricordato allo stesso sottosegretario in una lettera inviata due giorni fa. Mi riferisco al trasferimento di circa 800mila da dedicare al potenziamento del personale impegnato nella ricostruzione pubblica, alla necessità di riconvocare il comitato di indirizzo per i fondi del 4%, considerata, tra le altre cose, la richiesta del Comune di ulteriori 8 milioni per implementare il piano di sviluppo del Gran Sasso, alla programmazione della ricostruzione pubblica ex delibera 48 del Cipe del 2016 e alla verifica del fabbisogno delle risorse necessarie alla prosecuzione della ricostruzione dopo il 2020, ultima annualità dello stanziamento da 5,1 miliardi contenuto nella legge 190 del 2014”. “Per tali motivi – conclude Biondi – la città ha bisogno di un sindaco che possa dividersi tra L’Aquila e Roma, che possa fare affidamento sulla collaborazione di una squadra di governo in grado di assumere su di sé il delicatissimo compito di concretizzare tanti progetti da avviare e quelli già iniziati, e, infine, che possa contare sul senso di responsabilità dell’assise civica che, nel nome del bene comune, sappia mettere da parte interessi di parte e pregiudizi politici”.