Alla fine giugno gli ingegneri da tutta Italia all’Aquila per il congresso nazionale dell’associazione d’Ingegneria sismica italiana, che porterà in città i migliori specialisti di ingegneria sismica a livello mondiale.
L’Aquila come grande laboratorio di tecnologia sismica, a livello internazionale, come luogo in cui forse per la prima volta in 50 anni, dopo la tragedia del terremoto del 2009, è stato gettato il seme della cultura della prevenzione, che ora cresce in tutta Italia. Ma c’è ancora molto da fare per diffondere una vera cultura della prevenzione, che abbia prima di tutto una base legislativa seria e finanziamenti. Se ne parlerà – tra i tanti argomenti – al congresso nazionale dell’associazione d’Ingegneria sismica italiana che nel decennale del terremoto ha scelto L’Aquila come luogo di dibattito e di confronto sulla cultura della prevenzione, che alla fine di maggio porterà in città i migliori specialisti di ingegneria sismica a livello mondiale. L’obiettivo è dimostrare che creare un mondo in cui convivere con il terremoto senza contare vittime e distruzione è possibile. Il territorio abruzzese rappresenta un caso di resilienza territoriale, in cui tutti i livelli – dalle comunità alle istituzioni, fino al sistema universitario e delle amministrazioni pubbliche – hanno saputo reagire, lavorando insieme.
Ma a che punto è la cultura della prevenzione in Italia? C’è ancora molto da fare, come spiega il direttore dell’associazione, Marco Perazzi. Uno degli strumenti più all’avanguardia adottato di recente dal nostro Paese è il ‘sisma bonus’, per il quale è però ancora presto fare un bilancio.
Nonostante la spinta all’innovazione tecnologica e alla ricerca di soluzioni per il recupero ingegneristico e architettonico del patrimonio immobiliare di tutta Italia, molti corsi di laurea nell’ambito dell’edilizia e dell’architettura registrano un notevole calo di iscrizioni, accade anche all’Aquila.
La causa è in qualche modo da ricercare nella crisi del mercato delle costruzioni e nelle istanze che arrivano dal mercato dell’edilizia: nonostante ci sia qualche segno di ripresa, per i giovani studenti il sistema delle costruzioni non è ancora visto come una grande opportunità che assorbe cervelli e garantisce salari retributivi anche per i liberi professionisti, oggi non è più attuale e i giovani sono disincentivati.