Quattro giorni di prognosi per l’infermiera colpita al petto con un calcio ieri all’ospedale San salvatore. E’ l’ennesimo caso di aggressione registrato all’interno del reparto di Psichiatria dell’ospedale cittadino.
Si tratta dell’unico Spdc (Servizio psichiatria, diagnosi e cura) dell’intera Asl dell’Aquila. La segnalazione arriva dal personale intenro al reparto, stremato per le continue aggressioni e minacce verbali e fisiche che pazienti molto delicati indirizzano a infermieri e medici. Soltanto l’anno scorso un medico venne colpito più di una volta alla gola con una forchetta. Una situazione divenuta insostenibile, aggravata dalla carenza di personale strutturato, assunto a tempo indeterminato e con esperienza. Sono soltanto 4 gli infermieri impiegati per ciascun turno, non più di 5 i medici, che devono fronteggiare – secondo chi denuncia – un reparto che ospita persone con patologie mentali molto delicate. Diversi i pazienti provenienti dalla Rems di Barete, istituita dopo la chiusura degli ospedali giudiziari, oppure persone poste agli arresti domiciliari che i giudici trasferiscono nel reparto di psichiatria dell’ospedale dell’Aquila. E poi pazienti provenienti da tutta la provincia, da Castel di Sangro a Sulmona, perché quello del San Salvatore è, appunto, l’unico Servizio psichiatrico disponibile.
Non solo: gli spazi di degenza sono molto ridotti, assolutamente insufficienti, come è stato evidenziato anche da un sopralluogo dei Nas avvenuto alla fine del 2018 e sollecitato addirittura da un paziente, che denunciò proprio la situazione di eccessiva prossimità tra i ricoverati, spesso costretti a occupare in sovrannumero la stessa stanza. Il reparto – secondo chi denuncia – da solo non riesce a garantire né i posti letto, né l’efficienza del servizio. servirebbe – dicono – del personale strutturato che andasse a bilanciare la presenza dei dipendenti un po’ più inesperti assunti con contratti a tempo determinato e tramite cooperative. Una situazione che fa il paio con la carenza di personale che da tempo denunciano i sindacati: negli ospedali della provincia dell’Aquila mancano più di 700 tra medici, infermieri, tecnici di laboratorio, ausiliari. Intanto però, di fronte alla denuncia, la Asl, contattata, resta in silenzio.
Il Servizio del Tg8: