L’Aquila, Usrc: a rischio gli stipendi di 25 lavoratori della ricostruzione

Serve un fondo stabile e permanente che permetta di stabilizzare i 25 lavoratori assunti a tempo determinato dal Comune di Fossa e assegnati all’Ufficio speciale del cratere sismico. E ripensare l’intera struttura della macchina organizzativa della ricostruzione sul fronte delle risorse umane. Perché non si può andare avanti con la precarietà finanziaria che riguarda almeno 25 lavoratori, che rischiano di non ricevere lo stipendio di marzo.

Una situazione che si verifica puntualmente ogni anno. A denunciare la situazione di precarietà è Francesco Marrelli della Funzione pubblica della Cgil dell’Aquila. A oggi l’ufficio speciale non riesce a garantire l’erogazione degli stipendi ai propri dipendenti – spiega Marrelli – nonostante gli incontri con il ministero dell’Economia e quello degli Interni e con la Struttura Tecnica di Missione, l’Ufficio speciale del cratere non ha le somme necessarie a salvaguardare il salario di chi lavora nella filiera della ricostruzione”. La legge ha dotato l’Ufficio di 50 persone, tra cui i 25 tecnici ora a rischio stipendi, e altri 25 assunti a tempo indeterminato dal Ministero delle Infrastrutture. “Una difficile condizione che rischia di pregiudicare la continuità del lavoro e di conseguenza l’attività di ricostruzione dei comuni devastati dal sisma del 2009”, denuncia Marrelli. Che a nome del sindacato chiede anche l’impegno massimo della politica e delle istituzioni per salvaguardare gli stipendi del personale dell’Ufficio Speciale dei Comuni. In sostanza un fondo stabile e permanente finalizzato, aggiunge Marrelli, “ alle necessarie coperture stipendiali che superino per sempre le criticità dovute ai ritardi nei trasferimenti delle risorse finanziarie incardinate nel fondo dell’assistenza tecnica”.

LA NOTA COMPLETA DELLA FUNZIONE PUBBLICA CGIL DELL’AQUILA:

Continuano gli enormi disagi dei lavoratori a tempo determinato assunti dal comune di Fossa e assegnati temporaneamente all’Ufficio speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere. Infatti apprendiamo con estremo stupore e preoccupazione che ad oggi l’USRC non riesce a garantire l’erogazione degli stipendi ai propri dipendenti. Tale condizione di difficoltà si era già manifestata a marzo 2017. Nonostante ripetuti incontri con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il Ministero degli Interni e con la Struttura Tecnica di Missione, l’ufficio deputato alla ricostruzione post sisma non ha le somme necessarie a salvaguardare il salario di chi ormai opera da anni e con dedizione nella filiera ricostruttiva. L’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Crater, unitamente all’Ufficio Speciale per la Ricostruzione della città dell’Aquila, è stato istituito con la legge 34/12 al fine di coordinare i processi ricostruttivi a seguito del sisma del 2009. La legge ha dotato l’Ufficio di 50 unità di personale, di cui 25 unità tecnicamente assunte a tempo determinato dal Comune di Fossa e destinate al citato Ufficio, e 25 unità assunte a tempo indeterminato nei ruoli del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Tale difficile condizione rischia di pregiudicare la continuità del lavoro e di conseguenza l’attività di ricostruzione dei comuni devastati dal terribile sisma del 2009. La continuità lavorativa è sostenuta con la continuità dell’erogazione degli stipendi e delle risorse necessarie ad assicurare tranquillità economica ai dipendenti. È paradossale che chi garantisce oggi la ricostruzione dei nostri territori rischia di non vedersi pagato il proprio salario e vede con incertezza il proprio futuro lavorativo.
Per tale ragione, deve essere impegno di tutti, e in primis della politica e delle istituzioni, ricercare soluzioni immediate per salvaguardare l’erogazione degli stipendi del personale dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere (USRC) e contestualmente effettuare i necessari interventi normativi affinché si possano superare le tante criticità che riguardano il personale addetto alla filiera della ricostruzione, valorizzando professionalità accresciute in questi anni e rendendo le buone pratiche della ricostruzione del sisma del 2009 patrimonio di competenze da salvaguardare. Tale soluzione non può prescindere dall’individuazione di un fondo stabile e permanente finalizzato alle necessarie coperture stipendiali che superino definitivamente le criticità riscontrate in questi mesi dovute ai ritardi nei trasferimenti delle risorse finanziarie oggi incardinate nel fondo dell’assistenza tecnica.

IL SERVIZIO DEL TG8:

Marianna Gianforte: