Non c’è un momento della giornata in cui intorno al monumento della Fontana Luminosa non ci sia un gruppo di persone a scattare una foto o a girare un video.
Dopo anni di oblio prima del terremoto, in cui la grigia fontana luminosa – che rappresenta due donne imponenti che reggono il simbolo della conca aquilana, creata nel 1934 dallo scultore Nicola D’Antino – è arrivato finalmente e inatteso il momento della ribalta per uno dei primi monumenti restituiti a nuova vita dopo il lungo restauro post-sisma.
Ma che cos’è che ha trasformato oggi la Fontana che sorge al centro di Piazza Battaglione degli Alpini, nella vera vip del capoluogo di regione? E’ il vestito di ghiaccio che da sei giorni la ricopre quasi completamente e che cambia colore e aspetto a seconda della luce del sole e del gioco di colori prodotto dalla particolare illuminazione voluta dal Comune e che crea tricromie speciali.
E foto e video diventano virali suoi social, dove imperversano le immagini delle due magnifiche donne in bronzo avvolte nel ghiaccio. E c’è chi ne fa dell’ironia. Su Facebook Paperino si chiede, in rigoroso dialetto aquilano, prima di addormentarsi: “Ma la so’ fatta la foto alla Fontana luminosa? Sci, la so fatta” rigirandosi nel letto. Qualcuno, invece, azzarda su Facebook che il monumento riceverà più scatti della Gioconda. Gira anche un fotomontaggio con Totò che cerca di vendere la Fontana ai turisti, parodia della scena in cui il grande comico napoletano cercava di vendere la Fontana di Trevi con il compagno Nino Taranto nel film “Totòtruffa ’62”.
Scherzi a parte, nel monumento riconsegnato alla città il 22 dicembre scorso è raccolta tutta la speranza di un futuro nuovo per la città colpita dal sisma e dal dramma di una vita interrotta otto anni fa, con un tessuto sociale sfaldato e un’economia al collasso come conseguenza del terremoto, che non risparmiò nulla, nemmeno le istituzioni rimaste senza sedi. I due splendidi nudi femminili sono lì, si stagliano contro il cielo e contro la catena appenninica, su cui svettano il Gran Sasso e i Monti della Laga, come monito per tutti: l’ironia – sembrano dire – e il sogno di una vita più bella e colorata e sempre nuova, non devono spegnersi mai. Nemmeno di fronte ai momenti più duri.