Coronavirus Abruzzo: niente fiaccolata all’Aquila il 6 aprile ma l’appello dei comitati e del sindaco a tutti gli Italiani di illuminare i propri balconi alla mezzanotte del 5 per ricordare tutte le vittime, anche quelle del coronavirus
Per onorare le vittime del terremoto nell’anniversario del 6 aprile del 2009 solo silenzio e luci e forse anche più senso di comunità. L’anno del decennale del sisma termina senza la consueta fiaccolata nella notte a cavallo tra il 5 e il 6 aprile ma non poteva essere altrimenti vista l’emergenza in corso. Allo studio c’erano diverse ipotesi ma ha prevalso quella di più buon senso in un momento del genere: quella dell’appuntamento rivolto a tutta Italia a mezzanotte. Obiettivo dei comitati dei familiari delle vittime e del sindaco Pierluigi Biondi che hanno condiviso la decisione con Arcidiocesi e Prefettura è onorare la memoria delle 309 vittime ma anche quella di tutti coloro che nel Paese se ne sono andati senza una carezza, senza un conforto di un familiare, senza una cerimonia di addio a causa del coronavirus. Lo ha spiegato Antonietta Centofanti che ha invitato tutta Italia ad unirsi all’iniziativa.
Saranno illuminati poi i luoghi più colpiti dal terremoto come via XX settembre, casa dello studente, piazzale Paoli, via Gabriele D’Annunzio e Convitto. In piazza alle 23.30 una fiaccola simbolica sarà accesa dal Prefetto e da un sindaco del cratere. Poi l’omaggio alla cappella per le vittime nella chiesa delle Anime Sante, la santa messa a porte chiuse e alle 3 e 32 i 309 rintocchi delle campane. Per quest’anno si è scelto dunque di fare una congiunzione ideale con il Paese che piange. L’appello dei comitati e del sindaco è rivolto a tutta Italia. Si chiede di illuminare le finestre e i balconi alla mezzanotte del 5 aprile con una candela o con la luce del cellulare.
Il servizio del Tg8
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