Si chiamano Regno Unito, ma se l’Unione si fa con l’Europa non se ne parla. I britannici hanno scelto, a maggioranza, di fare ciao ciao a noi e agli Europei.
Una decisione storica che comunque dovrà fare i conti con un risultato lacerante: il “Leave” ha vinto il referendum per uscire dalla Ue con il 51,89% dei voti, contro poco meno del 47% del “Remain”.
Così importante da far rimandare la direzione nazionale del Pd, così preoccupante da far riunire d’urgenza i massimi vertici istituzionali, così angosciante da far fibrillare le borse e i mercati. La paventata – o auspicata, dipende dai punti di vista – Brexit è diventata realtà, una realtà che ha svegliato bruscamente l’Europa e forse l’ha anche presa a schiaffi. Ma sono davvero così nefaste e perniciose le conseguenze dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea? Abbiamo chiesto all’economista Pino Mauro se e come questa scelta possa avere conseguenze sull’Italia e sull’Abruzzo e abbiamo scoperto che la nostra regione potrebbe avere difficoltà , visto che ha proprio nell’Inghilterra il suo terzo mercato di destinazione: