In Abruzzo il Forum H2O chiede la VIA per l’impianto di trattamento rifiuti di Aielli; l’iter per la realizzazione già avviato presso la Regione.
Le associazioni Forum H2O e Martello del Fucino ritengono che, data la consistenza, il progetto per la realizzazione di un impianto di trattamento rifiuti da 84.000 tonnellate all’anno, da realizzare tra Aielli e Celano, debba essere sottoposto ad una completa Valutazione di Impatto Ambientale. Le associazioni invitano i cittadini, gli enti e altri movimenti a presentare le eventuali osservazioni nei tempi previsti, ossia entro il 10 novembre 2016.
“La società Ekorec s.n.c. – scrive il Forum H2O – con sede legale a Celano, ha avviato presso la regione Abruzzo l’iter per la Valutazione di Assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale di un impianto di trattamento rifiuti che dovrebbe gestire 84.000 tonnellate/anno di rifiuti, dai fanghi di dragaggio ai rifiuti solidi provenienti dalle bonifiche. Il sito è nel comune di Aielli, anche se sostanzialmente è a metà strada tra il paese e Celano. Come si può leggere testualmente nella relazione progettuale “L’intervento in progetto occuperà una porzione di un sito produttivo esistente su cui già opera la ditta Lino Mascitti e Figli srl. Da questi rifiuti la società intende derivare, attraverso il lavaggio con acqua, prodotti da riutilizzare. In realtà una parte consistente rimarrà rifiuto da smaltire in altri siti che però non appaiono indicati negli elaborati progettuali depositati. Si produrranno anche alcune decine di tonnellate/anno di rifiuti pericolosi da smaltire in altro luogo. Da una prima lettura della documentazione essa appare carente sotto molteplici aspetti: dalla composizione esatta dei rifiuti prodotti (ad esempio, di quali sostanze pericolose parliamo esattamente?) alla modalità di smaltimento delle acque che cadono nel piazzale dove vengono movimentati i rifiuti in arrivo con la possibilità, prevista nel progetto, di scaricare parte delle acque di pioggia direttamente nella pubblica fognatura e nelle canalette stradali (si può leggere nella relazione depositata “le acque meteoriche saranno gestite tramite la rete di raccolta e successivo trattamento delle acque di prima pioggia che verranno in parte riutilizzate nel processo di trattamento dei rifiuti e in parte recapitate in pubblica fognatura a seconda delle esigenze di processo; la parte eccedente la prima pioggia sarà recapitata in canaletta stradale” – la sottolineatura è nostra, ndr). Il substrato è, secondo la ditta stessa, mediamente permeabile e al di sotto del capannone vi è una falda acquifera a circa 30 metri di profondità. Inoltre a poche decine di metri dall’area in questione risulta localizzata una zona di frana che andrebbe indagata in maniera più approfondita, data la vicinanza al sito produttivo. Appare altresì inopportuna la commistione con altre attività produttive che dovrebbero essere del tutto separate e chiaramente riconoscibili, anche ai fini dei controlli e delle responsabilità in caso di problemi con l’impianto”.
Tutta la documentazione sull’impianto è scaricabile qui (clicca)