Metanodotto Larino-Chieti, valutazione spostata nel chietino. Dopo la richiesta formale avanzata agli uffici regionali competenti, l’associazione Nuovo Senso Civico ha ottenuto il rinvio e il trasferimento dell’inchiesta pubblica sul metanodotto Larino-Chieti, prevista per oggi a L’Aquila.
Lo spostamento è stato deciso attraverso l’intervento diretto del presidente della Regione Luciano D’Alfonso. Ora la valutazione dovrà svolgersi nei luoghi in cui è previsto il progetto e dove vivono le popolazioni coinvolte.
“Il metanodotto Larino-Chieti – si legge nella nota dell’associazione Nuovo Senso Civico – è un’opera inutile e deleteria per le popolazioni locali che rientra perfettamente nella sconsiderata operazione di trasformazione dell’Abruzzo in distretto minerario e petrolchimico, strategia che non si è certo fermata dopo la cancellazione definitiva di “Ombrina Mare”, per la quale dobbiamo continuare a lottare strenuamente. E’ la stessa società proponente che dichiara la finalità di connettere tutte le aree dove dovrebbero essere perforati i futuri pozzi e realizzati gli stoccaggi del gas per poi rivendere il metano nei mercati nordeuropei. Come al solito, come sempre, nessun vantaggio per le popolazioni locali che non hanno bisogno di queste risorse visto che il fabbisogno e’ diminuito di oltre il 30% negli ultimi 15 anni e soltanto ulteriori ferite inflitte ad un territorio già fragile, dall’elevato rischio sismico e idrogeologico e densamente popolato”.
Il gasdotto proposto dalla “Società Gasdotti Italia” (di proprietà di un fondo di investimenti inglese) dovrebbe estendersi lungo 110 chilometri e avere un diametro di 60 cm. Il cantiere necessario per la posa dell’opera, largo decine di metri, attraverserebbe le colline delle province di Campobasso, Chieti e Pescara, secondo un tracciato che interessa 26 comuni. In Abruzzo l’infrastruttura riguarda Cupello, Furci, Monteodorisio, Scerni, Pollutri, Casalbordino, Paglieta, Lanciano, Castel Frentano, Orsogna, Poggiofiorito, Filetto, Casacanditella, Bucchianico, Casalincontrada, Chieti, Cepagatti, Rosciano, Pianella; in Molise invece tocca Larino, Guglionesi, Montecilfone, Palata, Montenero di Bisaccia, Tavenna, Mafalda. L’associazione Nuovo Senso Civico ricorda anche che l’opera si troverebbe ad attraversare 8 Siti Natura 2000 (7 Siti di Interesse Comunitario e 1 Zona di protezione Speciale): aree, almeno sulla carta, tutelate dall’Unione Europea.
“Per questo progetto, su richiesta dei Comuni interessati, delle Associazioni e dei Movimenti, è stato attivato per la prima volta in Abruzzo lo strumento dell’inchiesta pubblica per la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale previsto dall’articolo 24 comma 6 del Testo unico dell’Ambiente (D.lgs.152/2006), che afferma che l’autorità competente può disporre che la consultazione avvenga mediante inchiesta pubblica per l’esame dello studio di impatto ambientale, dei pareri forniti dalle pubbliche amministrazioni e delle osservazioni dei cittadini. senza che ciò comporti interruzioni o sospensioni dei termini per l’istruttoria.” .