E’ partita la ricerca di una soluzione per la scuola di Penne considerata pericolosa dopo il sisma del 24 agosto. I controlli avevano determinato la chiusura del plesso scolastico e il trasferimento degli alunni in altro edificio.
La Regione e l’Ufficio scolastico si stanno attivando per adottare misure utili ad alleviare i disagi determinati dalla chiusura della scuola. L’impegno della Regione è stato garantito dall’assessore Marinella Sclocco al termine del sopralluogo effettuato stamane nel capoluogo vestino dal dirigente dell’ambito territoriale Chieti-Pescara dell’Usr, Sabrina Saccomandi.
“Attiveranno – ha detto la Sclocco – tutte le necessarie iniziative per trovare una soluzione efficace ai disagi che stanno vivendo alunni, docenti e personale amministrativo delle scuole di Penne” .
La scuola in oggetto, la “Mario Giardini” di via Caselli, è stata chiusa il 2 settembre, a seguito delle verifiche intraprese dopo il sisma del 24 agosto. Gli alunni sono stati trasferiti in un edificio diverso che ospita già un’altra scuola. A disporre il provvedimento è stato il sindaco Mario Semproni, in conseguenza di perizie tecniche, già effettuate nel 2010 e 2011, che evidenziano criticità strutturali e probabile uso di calcestruzzo al di sotto dei limiti previsti dalla normativa.
“Lo spostamento – conclude la Sclocco – ha comportato enormi difficoltà ai ragazzi, alle loro famiglie e al personale scolastico. Per questa ragione, insieme alla Saccomandi, abbiamo avviato un monitoraggio attivo e dinamico, che prevede anche nuove perizie, sulla situazione dell’edilizia scolastica pennese, al fine di seguire puntualmente gli sviluppi di questa vicenda e individuare le soluzioni più adatte. Nei prossimi giorni sarà convocato un tavolo aperto anche alla Provincia di Pescara, per verificare la possibilità di concedere al Comune l’utilizzo di alcune aule in una delle scuole superiori cittadine”.