A Roccaraso il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, e la ministra per l’innovazione tecnologica, Paola Pisano, hanno aperto gli Stati generali della montagna. Oggi e domani attenzione puntata sulle aree interne.
L’Appennino diventa priorità nazionale all’epoca del recovery fund: è una delle annotazioni emerse oggi dagli Stati generali della montagna, in corso fino a domani a Roccaraso, in Abruzzo. Alla convention montana, oltre ai ministri Boccia e Pisano, parteciperà domani anche il ministro per il Sud, Peppe Provenzano.
Tra gli argomenti toccati dal ministro Boccia c’è anche una riflessione sui diritti universali:
“Cambiare algoritmi ma non chiudere scuole e punti nascita in montagna. L’emergenza Covid-19 ci ha chiarito ancora una volta che alcuni diritti universali non sono negoziabili ma vengono prima dei vincoli di bilancio e lo Stato deve garantirli a tutti: salute e scuola su tutti. Reti, fibra, scuola, trasporti, punti nascita in montagna o nelle aree interne, non possono essere condizionati da un vincolo di bilancio o da un algoritmo. Tocca poi allo Stato garantire i livelli essenziali delle prestazioni e la classe politica ha il dovere di trovare le risorse ma tutelando sempre prioritariamente quelle per garantire i diritti universali. Non si può chiudere un plesso di una scuola in un’area interna perché manca uno studente, se necessario si cambia l’algoritmo, ma la scuola resta aperta”.