Il sindaco di Città Sant’Angelo sta valutando una possibile ordinanza di stop ai Tir sulla SS16: gli autotrasportatori sono pronti alla mobilitazione e chiedono un confronto. Primi cittadini presto a Roma.
L’interdizione dell’A14 ai mezzi pesanti nel tratto fra Pescara nord/Città Sant’Angelo e Atri/Pineto su disposizione del gip di Avellino continua a ingolfare la SS16, creando disagi ai comuni per il passaggio di migliaia di tir, con danni enormi. Esasperato, il sindaco di Città Sant’Angelo, insieme ai colleghi di Montesilvano, Silvi, Pineto, pensa a misure drastiche.
“Sto valutando azioni eclatanti, fino alla extrema ratio di arrivare a subire le conseguenze di un’ordinanza per vietare il transito dei mezzi pesanti sulla strada statale 16 sul territorio comunale”. L’annuncio è dello stesso Matteo Perazzetti. “Dopo il rigetto da parte del gip e vista la mancata riapertura del tratto dell’A14, non siamo più in una fase di emergenza, ma piuttosto ci troviamo di fronte a una situazione consolidata. I danni che si stanno perpetrando sono enormi e, a questo punto, quelli che si potrebbero perpetrare sono ancora più grandi. Sono in contatto costante con gli altri primi cittadini, perché c’è bisogno di spostare la questione a livello nazionale”.
IL COMUNE DI SILVI ANNUNCIA UNA MANIFESTAZIONE PUBBLICA DOMENICA 26 GENNAIO IN PIAZZA MARCONI
Summit dei capigruppo consigliari questa mattina a Palazzo di Città per esaminare lo stato dell’arte in riferimento alla crescente situazione di emergenza venutasi a creare a causa del passaggio obbligato dei mezzi pesanti sulla SS 16 nel lungo tratto che attraversa la nostra città. I capigruppo hanno preso atto unanimemente della non forte e, almeno finora, non risolutiva presenza delle istituzioni superiori in questa vicenda che, per sua natura, ha carattere indiscutibilmente nazionale.
“Lo spostamento tout court del transito dei tir dalla A/14 alla SS 16 – hanno sottolineato i presenti – non può e non deve essere considerata come la soluzione al problema della chiusura ai mezzi pesanti del tratto autostradale Pescara Nord/Pineto. Se in un mese abbiamo subito danni così gravi – hanno aggiunto – figuriamoci cosa potrebbe accadere se questa storia dovesse continuare ancora”. I capigruppo consiliari, insieme al presidente del Consiglio Gambacorta hanno deciso di iniziare immediatamente un’azione corale e condivisa da tutte le forze politiche locali. Come primo atto è stato deciso di riunire tutti i consiglieri comunali e gli amministratori domenica prossima, 26 gennaio, alle 10 in piazza Marconi invitando l’intera cittadinanza a intervenire. In quella sede si parlerà della emergenza che Silvi sta vivendo in questi giorni e quali potranno essere le iniziative che tutta la città, amministratori pubblici, organizzazioni di categoria, associazioni, comitati civici e cittadini assumeranno per far valere i loro sacrosanti diritti”.
Nel frattempo si sta procedendo alla richiesta ufficiale di autorizzazione per lo svolgimento di quella che sarà la prima grande manifestazione pubblica organizzata per suscitare l’attenzione e l’interesse del governo e dei media nazionali.
Perazzetti ha invitato delle lettere ai suoi colleghi per una eventuale mobilitazione a Roma, sotto al Mit, il ministero dei Trasporti.
Dal canto loro, gli autotrasportatori, per bocca di Gianluca Carota, presidente Fita-CNA, ribattono che gli autisti sono pronti a scendere in strada con le loro famiglie qualora vengano fatte queste ordinanze:
“Lavoriamo al 30%, non riusciamo ad effettuare le consegne per tempo e il problema verrebbe spostato non risolto, qualora i mezzi pesanti vengano indirizzati su A24 ed A25, per non parlare del problema che si verrebbe a creare nel Traforo del Gran Sasso.”
Per William Facchinetti, coordinatore Fita-CNA, è improponibile l’ipotesi di deviare i mezzi pesanti di 235 Km:
“Ci rendiamo conto dei disagi ma la qualità dell’aria non sembra essere peggiorata dal momento che i mezzi sono di nuova generazione e dotati di dispositivi anti inquinamento. Siamo i primi a sperare che questa situazione finisca. Abbiamo chiesto un incontro a livello nazionale per la questione del viadotto del Cerrano.” Secondo Facchinetti i problemi riguardano anche i committenti, insomma un cane che si morde la coda.
Intanto il sindaco Perazzetti invita i colleghi dei Comuni interessati a pensare ad una grande mobilitazione a Roma.
C’è una cauto ottimismo tra le parti interessate perché Autostrade per l’Italia possa ultimare il posizionamento dei sensori richiesti e di ultima generazione alla base dei piloni. Tutto questo potrebbe consentire, in tempi non lunghi, la fruizione almeno di una parte del viadotto del Cerrano. L’ultima parola spetterà, ovviamente, sempre alla magistratura.
CGIL: “Territori in ginocchio, economia rischia collasso e danni per autotrasportatori”
“Autostrade per l’Italia faccia in fretta tutto ciò che viene chiesto alla società, a partire dall’implementazione del piano di gestione temporale delle emergenze e da tutti gli adempimenti richiesti dal gip del tribunale di Avellino, allo scopo di arrivare ad una rapida riapertura ai mezzi pesanti del viadotto Cerrano lungo la A14. È inaccettabile che una società che gestisce un’infrastruttura stradale vitale possa permettersi di mettere in ginocchio interi territori ed economie locali assumendo comportamenti irresponsabili”. Lo afferma la Cgil Abruzzo Molise. “La situazione – dice il sindacato – è ormai insostenibile: i cittadini sono esasperati e l’economia locale è già pesantemente colpita e rischia il collasso, mentre gli autotrasportatori italiani e stranieri stanno subendo danni gravissimi, con conseguenti ritardi e problemi per aziende e attività commerciali. Aspi deve impegnarsi da subito con le istituzioni e con i cittadini a definire la tempistica che dovrà rispettare per consentire entro una data certa e definita la circolazione del traffico dei mezzi pesanti sul viadotto”, conclude la Cgil Abruzzo Molise.
IL SERVIZIO DEL TG8