L’associazione Codici chiede a ENEL l’aumento del 50% degli indennizzi per i casi di interruzione elettrica in Abruzzo e nelle Marche durante le grandi nevicate di gennaio.
Secondo l’associazione l’Enel deve allinearsi a quanto disposto, in materia di blackout elettrico, dalla recente pubblicazione della delibera “Resilienza delle reti di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica: estensione degli indennizzi automatici ai clienti finali, a carico degli operatori di rete”.
“Sostanzialmente – si legge nella nota dell’associazione – si vuole attribuire maggiore responsabilità agli operatori in caso di blackout elettrico, con la finalità di rendere le reti capaci di rispondere con efficacia anche alle situazioni più critiche. La maggiore resilienza è la capacità di un sistema non solo di resistere a sollecitazioni che hanno superato i limiti di tenuta del sistema stesso, ma anche di riportarsi nello stato di funzionamento in assetto ordinario o con interventi provvisori. Ad esempio, per un sistema elettrico esposto a precipitazioni nevose con formazione di “manicotti” di ghiaccio lungo le linee aeree, la capacità di resistenza è data dai limiti di progetto delle linee aeree in relazione ai carichi derivanti dal ghiaccio e dal vento, e gli interventi provvisori di ripristino possono essere, ad esempio, la fornitura di energia elettrica mediante gruppi elettrogeni nelle zone in cui la rete sia caduta per sollecitazioni che abbiano superato i limiti di progetto. Secondo delibera, oltre le 72 ore di arresto, la copertura dell’indennizzo sarà totalmente a carico dell’operatore. Attualmente il tetto per risarcire le famiglie ammonta a 300€ che arriveranno fino a 1000€ nei casi di interruzioni prolungate, fino alle 240 ore. Nella delibera viene contemplato che nel caso delle piccole imprese, la cifra potrà essere più elevata. Il nostro auspicio è che le aziende si uniformino ai nuovi standard stabiliti dall’Autorità, come ad esempio potrebbe tranquillamente fare Enel in merito ai 120.000 consumatori che andranno risarciti in Abruzzo e in parte delle Marche”.
L’Associazione Codici chiede inoltre di conoscere il plafond finanziario disponibile:
“Ci pare una sciocchezza elargire indennizzi a tutti indistintamente, sulla base esclusiva del numero di utenti, risalendo al POD e alle ore di distacco; su 120.000 utenti, facendo una media, verrebbero risarciti 40 milioni di euro circa. Ovviamente i danni documentabili, ad esempio chi è dovuto stare per dei giorni in albergo oppure ha subito danni agli elettrodomestici, inviando la documentazione ad Enel, otterranno un risarcimento in seguito alla stima dell’agenzia peritale. Chiediamo anche di favorire tutti coloro che mediante dichiarazione dello stato di famiglia occupano fisicamente l’abitazione, in secondo luogo quindi, persone con minori, anziani o disabili, e che magari usufruiscono del bonus energia per disagio fisico o economico, aumentando l’indennizzo a chi ha avuto una vera e propria impossibilità fisica di spostarsi. La nostra richiesta è quindi di aumentare l’indennizzo per queste fasce deboli almeno del 50% passando da 15€ in più ogni 4 ore a 22,50€, con un aumento dai 90€ giornalieri ai 135€. Quindi per chi ha avuto un’interruzione un solo giorno in più rispetto ai 3 giorni, riceverebbe 300€ più i 135€, perciò fino a 10 giorni si arriverebbe ai 1245€ anziché € 630 proposti da ENEL. Il plafond così sarebbe distribuito in modo ragionevole, ma sul meccanismo risarcitorio dei danni documentabili proposto da Enel, anche se nel complesso siamo concordi per evitare i contenziosi, rimaniamo invece perplessi sull’aspetto della proposta di far valutare solamente alla propria agenzia peritale l’entità del danno. In questo caso, si rende necessario un meccanismo di garanzia, oppure ricorreremo alla procedura di conciliazione presso l’Autorità, che risulterà sicuramente più equo”.