Cacciare nelle Zone di Ripopolamento della provincia di Chieti? Non si può. È decisamente accidentato il percorso della riapertura della caccia in Abruzzo: dopo polemiche e vari rinvii, altro parere negativo dal Consiglio di Stato.
In sostanza è stato accolto il ricorso contro la riapertura alla caccia nelle Zone di Ripopolamento e Cattura della provincia di Chieti. Secondo il Wwf si tratta di una nuova sconfitta per la politica faunistico-venatoria della Regione Abruzzo. L’ordinanza del Consiglio di Stato, datata 26 settembre, accoglie l’appello dell’Ambito Territoriale di Caccia Vastese che aveva presentato istanza cautelare contro la Regione per aver soppresso la maggior parte delle Zone di Ripopolamento e Cattura, consentendovi all’interno l’attività venatoria.
“Una disposizione – si legge in una nota del Wwf – adottata dalla Giunta D’Alfonso e avallata dall’attuale maggioranza, provvedimento mai revocato nonostante la nostra diffida. I magistrati hanno ritenuto la sussistenza dei requisiti di gravità e irreparabilità riferiti a conservazione e protezione di ambiente e patrimonio faunistico”.
La soppressione delle Zone di Ripopolamento, ricorda il Wwf, era stata disposta senza acquisire il parere di Ispra, senza Valutazione d’Incidenza e Valutazione Ambientale Strategica.
“Ancora una volta non siamo stati ascoltati – dichiara Filomena Ricci, delegato Wwf Abruzzo – e la giustizia amministrativa è stata costretta a intervenire per bloccare iniziative del governo regionale tese a vanificare le poche e insufficienti tutele della fauna selvatica. L’Ambito Territoriale di Caccia (Atc) Chietino-Lancianese dovrà ora farsi carico di ripristinare la protezione delle Zone di Ripopolamento e Cattura, provvedendo a ristabilire i confini con i cartelli che aveva fatto rimuovere per consentire la caccia. Nel caso non fosse possibile ripristinare la tabellazione, dati i tempi stretti, l’unica soluzione sarebbe l’esclusione della caccia nell’intero ambito territoriale Chietino-Lancianese, come richiesto anche da Arcicaccia”.
Il coordinatore regionale delle Guardie Wwf, Claudio Allegrino, aggiunge:
“Chiederemo alle Forze dell’Ordine di assicurare il ripristino della legalità e di verificare che le attività venatorie non vengano più svolte nelle Zone di Ripopolamento e Cattura, esplicitamente previste dalla pianificazione faunistica venatoria, dove gli animali devono essere protetti dalla caccia e riprodursi liberamente”.