Da oggi, con la sottoscrizione ufficiale dell’incarico, il neo eletto Garante dei detenuti d’Abruzzo, Gianmarco Cifaldi, è entrato nell’operatività del ruolo. Cifaldi è stato eletto all’unanimità lo scorso 23 luglio.
L’atto di insediamento è stato siglato davanti al presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri. Gianmarco Cifaldi è docente di
sociologia penitenziaria e di rieducazione sociale all’Università D’Annunzio Chieti-Pescara. Grazie alle attività di ricerca sulle dinamiche detentive, ha maturato una buona conoscenza del sistema carcerario abruzzese.
“La mia attenzione prioritaria – ha dichiarato il Garante a margine dell’insediamento – è rivolta al carcere di Sulmona, struttura che visiterò il prossimo 3 agosto. Il dramma dei suicidi che ha interessato questo contesto è un fenomeno da esaminare con attenzione al fine di eliminare possibili cause di reiterazione. Ho già in calendario, inoltre, interventi ispettivi nelle strutture penitenziarie dell’Aquila e Chieti dove intendo collaborare con tutti gli attori sociali che a vario titolo si interfacciano col mondo penitenziario”.
Il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri ha espresso soddisfazione per la designazione e ha offerto la massima disponibilità delle strutture del Consiglio a supporto della sua attività.
“Sia chiaro – ha aggiunto Sospiri – che chi ha sbagliato deve scontare l’interezza della pena. Le Istituzioni hanno il compito di garantire però che il detenuto sia trattato in maniera umana e possa avviare percorsi di recupero, così come previsto dalla Costituzione. Il Garante, in questo senso, sarà in prima linea per denunciare carenze del sistema carcerario e cercare soluzioni utili a migliorare le condizioni di vita di detenuti e personale”.
Le condizioni di vita nei penitenziari abruzzesi sono da tempo al centro di varie polemiche, anche politiche. L’ultima, in ordine di tempo, riguarda la segnalazione dell’onorevole Stefania Pezzopane, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, che commenta così la risposta del governo alla sua interrogazione al Ministro della Giustizia sulle condizioni di vita nel carcere di Teramo:
“La risposta del governo all’interrogazione sulle condizioni di vita nel carcere di Teramo lascia allibiti, senza parole. Invito il ministro della Giustizia a verificare personalmente la situazione del penitenziario, come ho potuto fare io con i miei occhi. Vada a vedere le condizioni delle celle, dei servizi igienici, delle docce, degli spazi per l’ora d’aria. La violazione dei diritti è stata accertata dal tribunale. Sarebbe interessante anche sapere chi ha preparato la nota con le notizie riferite oggi al Parlamento. Dopo quattro mesi dalla presentazione dell’interrogazione il governo viene in Aula a dirci che vi sono stati gli intervenuti per fermare le infiltrazioni d’acqua. Siamo al ridicolo. Si tratta di una struttura che ha problemi seri, serissimi, ai quali si aggiunge la carenza del personale di polizia penitenziaria. E gli incrementi annunciati, sono insufficienti. E’ il personale che dolorosamente mi ha detto che i colloqui con i familiari e gli avvocati non si possono svolgere proprio per questa insufficienza. Stiamo parlando del carcere della città di Marco Pannella non di Hannibal Lecter, dove vi è fortunatamente un’alta percezione di quali debbano essere i diritti dei detenuti e degli agenti. Capisco che l’alleanza con la Lega di Salvini obbliga M5s a essere cedevole su questi temi. Ma devono sempre ricordare che questo è il Paese che ha dato i natali a Cesare Beccaria e che il Partito democratico su queste materie non farà sconti a nessuno”.
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TROVO CONTRADDITTORIA LA SODDISFAZIONE ESPRESSA DA LORENZO SOSPIRI CHE MENTRE OFFRE DISPONIBILITÀ SI IMPEGNA A SFRATTARE DALLE CASE POPOLARI E BUTTARE PER STRADA TUTTI GLI OCCUPANTI CON PRECEDENTI PENALI SENZA FARE DISTINZIONI TRA CHI DELINQUE ALL'INTERNO DEGLI ALLOGGI E CHI GRAZIE ALL'ALLOGGIO POPOLARE HA RICOMINCIATO A CONDURRE UNA VITA ONESTA E ORA SI RITROVA ANCORA UNA VOLTA PER STRADA