Un documento programmatico sottoscritto da tutti gli esponenti del centrosinistra in consiglio comunale sul rilancio del comprensorio montano del Gran Sasso e sulla sua riorganizzazione ferma agli anni ’70.
E’ l’elemento da cui la maggioranza di governo comunale intende ripartire per superare l’impasse sullo sviluppo turistico del Gran Sasso.
Il documento, presentato questa mattina, riassume in 5 punti una “road map” degli interventi da realizzare sul massiccio aquilano, ma anche di concetti da cui, secondo i consiglieri che lo hanno sottoscritto, non ci si deve allontanare.
Il Gran Sasso deve restare innanzitutto un Parco con i suoi attuali confini; deve essere (come effettivamente è grazie anche all’approvazione avvenuta due giorni fa da parte del governo) un distretto turistico: il primo distretto montano d’Italia.
Poi ancora: dovrà essere una moderna stazione invernale realizzando tutte le strutture previste dal piano d’area; una montagna che viva di turismo pluristagionale; e un palcoscenico naturale per realizzare grandi eventi. Un documento in cui rientra anche la privatizzazione del centro turistico del Gran Sasso e la realizzazione, finalmente, della nuova seggiovia delle Fontari, al centro per mesi di critiche e ostruzionismi su più fronti.