Pescara: Rino Tedesco, il ciclista investito giovedì scorso a Villanova di Cepagatti al microfono del Tg8, assieme alla figlia, si rivolge al “pirata della strada” che non si è fermato a soccorrerlo.
Una disavventura che ricorderà per molto tempo, Salvatore Tedesco, da tutti conosciuto come Rino, il ciclista investito giovedì mattina, nella galleria che si trova sotto l’autostrada a Villanova di Cepagatti. Al microfono del Tg8, vuole fare un appello al pirata della strada che lo ha investito e che non si è nemmeno fermato a soccorrerlo. Ricorda poco dell’impatto, solo un colpo violento all’altezza della schiena da parte di una vettura, forse un Suv o un fuoristrada, che lo ha fatto cadere a terra. Per lui sette punti in testa, ematomi ed escoriazioni varie e la consapevolezza, nella disavventura, di essere stato fortunato perché poteva andare peggio. Una volta a terra, racconta Rino Tedesco, solo il tempo di rialzarsi, poi i ricordi si annebbiano, fin quando un giovane a bordo di un furgone si è fermato, lo ha caricato e lo ha accompagnato a casa, per essere portato dai suoi familiari, subito dopo al pronto soccorso. Rino si commuove, vuole rintracciare il suo soccorritore, e nello stesso tempo si rivolge a colui o colei che lo ha investito senza fermarsi e sincerarsi delle sue condizioni. A lui dà man forte la figlia, Stefania, che subito dopo l’incidente aveva lanciato un post su Facebook con la foto del padre, ridotto così, con un occhio nero, ematomi ed escoriazioni, dal pirata della strada che non si è nemmeno fermato. Stefania ha parole dure nei confronti dell’investitore: “Se solo si fosse fermato a prestare soccorso a mio padre – dice – non si sarebbe arrivati a questo. Può succedere a tutti, un attimo di distrazione alla guida, ma non posso giustificare chi è fuggito via senza nemmeno prestare soccorso”. Rino Tedesco, è conosciuto a Pescara, ex titolare di una pizzeria nei pressi dei Gesuiti, in pensione da 8 anni e amante della bicicletta, tanto che ogni anno, ci dice, percorre quasi 20.000 chilometri. E proprio perché abituato a macinare chilometri in bici, non è uno sprovveduto, indossava il casco e conosce i pericoli della strada. Gli chiediamo se tornerà in sella, lui ci risponde di sì, perché la bici è la sua passione, anzi, sorride, “l’unico vizio”. Per Rino, sua moglie, sua figlia e il nipotino, tanto spavento, e il desiderio che chi ha investito il ciclista possa uscire allo scoperto. Gli inquirenti stanno vagliando le immagini delle telecamere per poter dare un nome e un volto all’investitore che è fuggito via. Rino si rivolge anche al soccorritore che invece, vedendolo a terra e in difficoltà, si è fermato ad aiutarlo, perché vuole ringraziarlo.
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