Un’ennesima protesta dai toni forti quella che ieri pomeriggio hanno messo in atto i correntisti della Banca Etruria di Pizzoli, il Comune che – in proporzione agli abitanti – ha il numero maggiore di risparmiatori clienti di una delle quattro banche in risoluzione in seguito all’adozione del decreto “Salva banche” nel novembre del 2015.
Decreto che sancito la risoluzione, 15 mesi fa, oltre che della banca Etruria, anche delle vecchie Carichieti, Carife e Banca Marche. Ieri, dalle 15 alle 20, i correntisti hanno occupato la sede locale dell’istituto bancario toscano, “una delle filiali più importanti di Banca Etruria a livello nazionale”, ci tengono a precisare i referenti del Comitato Difesa dei risparmiatori della Banca Etruria di Pizzoli, Amedeo Gregori e Domenico Ioannucci. Chiusi nell’ufficio del responsabile della filiale, i due hanno cercato ripetutamente di mettersi in contatto con la dirigenza del nuovo soggetto bancario. Ma dall’altro lato del telefono soltanto risposte evasive. Al centro della protesta c’è l disparità di trattamento riservata dal Governo ai risparmiatori dell’ex Banca Etruria rispetto a quelli di Monte dei Paschi di Siena, salvata dal fallimento con 20 miliardi di euro.
Una scelta, quella del Governo Renzi, che portò a bruciare in una sola mossa 431 milioni di euro di 12.500 risparmiatori, azionisti e soprattutto obbligazionisti subordinati, moltissimi dei quali piccoli risparmiatori che non erano a conoscenza del grado reale di rischio dei titoli che stavano acquistando. Secondo le notizie circolate nelle ultime settimane, il nuovo soggetto bancario che avrebbe acquisito gli istituti di credito falliti (“a un solo euro”, hanno rimarcato quelli del Comitato Difesa dei risparmiatori di Banca Etruria di Pizzoli) è Ubibanca.
Il Governo ha stimato per i risparmiatori retail delle quattro ex banche, rimborsi per 190mln di euro, che per Codacons “coprono meno della metà delle perdite subite dai piccoli risparmiatori”. Un’ennesima azione forte, quella dei risparmiatori, dopo le due occupazioni dell’estate scorsa, per denunciare “la disparità di trattamento rispetto ai risparmiatori della banca Monte dei Paschi di Siena, per la quale lo Stato ha trovato 20 miliardi (con il decreto di dieci giorni fa, ndr) con i quali saranno rimborsati totalmente i titoli subordinati anche di grossi speculatori”, ha spiegato Gregori, “mentre per noi non sono stati trovati i pochi ‘spiccioli’ necessari per il 100% dei rimborsi”. Gli ex obbligazionisti subordinati di Pizzoli sono per lo più piccoli imprenditori locali, artigiani, pensionati. Nessuno è un grande investitore o speculatore finanziario e le somme perse vanno dai 10mila a qualche centinaia di migliaia di euro: soldi messi da parte con anni di lavoro. Come quelli di Antonietta Martinelli, 69 ani di Pizzoli: 65mila euro di liquidazione, i suoi, spariti nel nulla. Con il rimborso infine consentito dal Governo, dopo innumerevoli proteste tra cui il sit-in davanti alla sede della Banca d’Italia a Roma, Antonietta recupererà sì e no 51mila euro; i correntisti otterranno l’80% dei rimborsi.