Scuole Teramo, parte la stagione delle proteste

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Le scuole sono appena iniziate, ma è già tempo di proteste a Teramo, dove oggi gli studenti di due istituti, l’Ipsia Marino e l’Iti Alessandrini, hanno organizzato un corteo lungo le vie del centro per segnalare i disagi subiti a causa di strutture inadeguate.

Dopo la chiusura dell’Ipsia per rischio sismico, i due plessi convivono nella stessa struttura in via San Marino, dove questa mattina sono caduti alcuni calcinacci in una delle aule, forse a causa di un’infiltrazione d’acqua. Gli studenti sono scesi in piazza, hanno attraversato il corso e hanno raggiunto la sede della Provincia, dove hanno chiesto e ottenuto un incontro con il presidente Renzo Di Sabatino, il quale ha subito disposto un sopralluogo e l’immediato intervento. Le altre problematiche segnalate dagli studenti riguardano l’utilizzo dei laboratori, lo stato delle attrezzature meccaniche e informatiche, la carenza di personale docente tecnico e Ata.

“Abbiamo spiegato agli studenti che in quell’area vogliamo realizzare il polo tecnico, – ha detto Di Sabatino – che l’Ipsia è scuola finanziata per 7 milioni e che la nuova struttura sarà all’avanguardia. Naturalmente fra progettazione e realizzazione bisogna mettere in conto due o tre anni. Nel frattempo cercheremo di migliorare la situazione logistica con particolare riferimento all’uso dei laboratori, che non mancano, ma sono ospitati nella parte agibile del vecchio edificio. Per raggiungerli c’è bisogno di personale Ata che accompagni gli studenti da una struttura all’altra e, al momento, questo personale non è sufficiente. I tecnici sono già al lavoro per trovare una soluzione”.