Oggi, 8 marzo, diverse le iniziative anche in Abruzzo per celebrare la giornata internazionale dedicata alle donne. Focus sulle imprese in rosa in ginocchio per il Covid, in uno studio della Camera di Commercio Chieti- Pescara. Panchine rosse, contro la violenza di genere, poste nei campus dell’Università d’Annunzio.
Non chiamiamola festa: quello di oggi, 8 marzo, è un momento di riflessione in cui viene celebrata la Giornata internazionale dei Diritti delle Donne. Data che vuol ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche, ma anche le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in molte parti del mondo. Diverse le iniziative in tutto l’Abruzzo: tutte mettendo in evidenza come le donne siano state fortemente penalizzate dal Covid. Le imprese in rosa hanno subito un duro colpo come si evince in uno studio della Camera di Commercio Chieti – Pescara, condotto dall’Istituto Tagliacarne e che è stato illustrato, nel corso di un incontro, tra gli altri, da Luciana Ferrone, presidente Comitato Imprenditoria dell’ente. Ferrone spiega come il tempo delle “chiacchiere” sia finito e occorrano misure concrete a sostengo delle imprese femminili. Le donne hanno lavorato spesso in “smart working”, non poche imprese sono state costrette a chiudere le attività e ora servono soluzioni urgenti per il rilancio di esse.
Iniziativa di diverso genere all’Università d’Annunzio Chieti Pescara dove sono state poste, nei rispettivi Campus, panchine rosse a sostegno della lotta contro la violenza sulle donne. Una iniziativa realizzata dallo Sportello Europe Direct dell’Ateneo, guidato dalla delegata del Rettore, Fausta Guariello, coordinato da Annalisa Michetti. Ad inaugurare la panchina più importante per il valore simbolico e per il luogo, proprio sotto lo stemma dell’Ateneo, davanti al Rettorato, la Pro Rettrice Augusta Consorti, la quale si è soffermata sul ruolo culturale nella lotta alla violenza di genere. Un percorso lungo e faticoso, secondo la Pro Rettrice, per ridare alla donna la sua dignità e la sua libertà, con gli uomini che, spesso per la loro debolezza, assumono comportamenti violenti e le donne diventano vittime di soprusi. “Se non riusciamo a sensibilizzare gli uomini, facendo capire loro che è un problema loro, di debolezza maschile, se non riusciamo a farlo, – conclude – avremo perso.”