Turismo sostenibile, rurale e slow travel, le nuove sfide per il Parco della Majella. Regione, Comuni ed Ente Parco a confronto per il rilancio del territorio.
Un incontro con il neo presidente del Parco nazionale della Majella, Lucio Zazzara, ma anche e soprattutto un Tavolo di confronto per il rilancio di un territorio, patrimonio indiscusso dell’Abruzzo e capace di generare ricchezza. L’iniziativa, organizzata dal sindaco di Bolognano, Guido di Bartolomeo di concerto con il capogruppo in Consiglio regionale di Fratelli d’Italia, Guerino Testa, si è svolta nei giorni scorsi presso la sala consiliare del Comune, alla presenza del presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, del direttore del Parco, Luciano Di Martino, dei due geologi Pietromartire Eustacchio e Martin Pomposo, dei Sindaci dei Comuni rientranti nel territorio del parco e di numerosi cittadini della Val Pescara interessati a conosce progetti ed evoluzioni.
“La premessa è che aree faunistiche, giardini botanici, musei, città d’arte e borghi antichi, chiese, abbazie, eremi, castelli,siti archeologici, stazioni sciistiche, sono le parole chiave che identificano uno dei gioielli più preziosi di cui l’Abruzzo dispone. Un grande patrimonio che va protetto – dichiara Testa – ben conservato e rivalutato. Questo governo regionale si è subito mostrato particolarmente attento alla salvaguardia dei Parchi. Poco dopo l’insediamento e con netto anticipo rispetto alla stagione estiva – ha ricordato – sono stati stanziati 739 mila euro per l’attività di anti incendio boschivo. A seguire, un protocollo d’intesa siglato tra il Parco nazionale della Maiella, la Regione Abruzzo e altri enti coinvolti per la valorizzazione del territorio, ha portato alla candidatura del Parco della Majella a Geoparco dell’Unesco. Se l’Abruzzo è conosciuto come “regione verde d’Europa” un motivo c’è: ben tre parchi nazionali (il Parco nazionale d’Abruzzo, Laizo e Molise, il Parco Nazionale della Majella e il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga), un Parco regionale (Sirente Velino), e numerose aree protette e riserve naturali ricoprono circa un terzo del suo territorio”.
“Dalla premessa ai fatti, “a noi tocca il compito di preservare al massimo questa ricchezza – riprende Testa – ottimizzando tutto ciò che rappresenta e che può offrire. Ricchezza genera ricchezza. Per una regione come l’Abruzzo che intende fare del turismo la sua roccaforte, i Parchi rappresentano una grande opportunità. Sono al momento territori ancora poco avvezzi al turismo internazionale, dunque penso che sia opportuno rilanciarli attraverso esperienze innovative. Rispondono perfettamente, ad esempio – argomenta il Consigliere – alla nuova tendenza di concepire i viaggi, il cosiddetto “Slow Travel”, che ha di fatto consacrato il 2019. Rispetto alla città, i turisti “lenti” preferiscono la natura o i borghi nascosti, attività come il trekking, il cicloturismo, le escursioni in montagna, ed immergersi nella cultura, nella storia e nella cucina di un dato luogo. L’Abruzzo ha la fortuna di poter soddisfare appieno sia le esigenze e le richieste dei turisti amanti del mare, sia quelle peculiari dello Slow Travel, capace di sviluppare un indotto economico non indifferente. Questa può essere la nuova sfida del nostro Parco della Majella (come anche degli altri). E’ una scommessa che possiamo vincere, attraverso nuovi approcci progettuali e partecipati per lo sviluppo di brand, prodotto e mercato nel turismo di destinazione. Il cambiamento culturale è la vera innovazione nel turismo. Ovviamente – prosegue – le bellezze naturalistiche e l’enorme potenziale del parco non bastano, la Regione svolgerà il suo ruolo in prima linea per rendere adeguate tutte le condizioni esterne : penso in primis alle infrastrutture principali ed a quelle della mobilità alternativa, per migliorare il sistema della accessibilità. Nient’affatto marginale – ha concluso Testa – è l’opportunità di poter promuovere l’accesso ai bandi della Comunità Europea dei programmi dedicati , così pure predisporre bandi regionali e interregionali sulla materia”.
“Uno stimolante focus– ha dichiarato Zazzara – che pone le basi per un piano di lavoro di squadra , attraverso un intreccio di eccellenze, tra bellezze paesaggistiche, cibo, cultura, arte e tradizioni, che si fondono nella ricerca di nuove di strategie di politica sul turismo. Ho trovato il parco già molto ben attrezzato e con un grande bagaglio di esperienze in tema di valorizzazione, cui si aggiungono una serie di progetti che vanno delineandosi, tra cui quello di realizzare una rete di percorsi incentrata sulle risorse minerarie del parco, dedicato sia agli specialisti che agli appassionati . Il parco deve elaborare una offerta che tenga conto delle proprie peculiarità , ma valorizzare significa ancor prima sviluppare un coordinamento tra Enti in cui ognuno svolga la propria parte”. Il padrone di casa Di Bartolomeo ha ribadito il ruolo emergente del territorio di Bolognano nella fascia dei Comuni interessati dal parco ed è tornato a dibattere sul tema dei percorsi che dal centro del paese conducono alla famosa cisterna , ancora transennati per ragioni di sicurezza. “Ho già fatto richiesta all’Ente Parco – ha fatto presente Di Bartolomeo – della somma ritenuta necessaria per poter predisporre i lavori indispensabili alla riapertura dei percorsi. Circa 110 mila euro utili all’installazione delle barriere di sottoscarpa in legno, per la sistemazione del sentiero, e ancora per il ripristino dei muretti a secco danneggiati e per i parapetti di protezione a valle del sentiero e nel punto panoramico della cisterna. Un’azione di totale messa in sicurezza del sito per poterlo nuovamente renderlo fruibile a visitatori e studiosi. Auspico – ha concluso il sindaco – una pronta messa a disposizione delle risorse economiche necessarie”.