In ansia gli oltre 300 lavoratori dipendenti della OMA spa, l’ industria metalmeccanica del gruppo Angelucci che rischia il crac finanziario. I sindacati sperano che il tribunale conceda l’ esercizio provvisorio per evitare che vengano apposti i sigilli.
La Oma di Castiglione a Casauria, di proprietà dell’ ex presidente di Confindustria Abruzzo ed ex Presidente della Camera di Commercio di Chieti Pescara Mauro Angelucci, si avvia al fallimento. Ieri mattina il giudice del Tribunale di Pescara, Luigina Marganella, ha decretato l’ inammissibilità del concordato preventivo che era stato presentato dalla stessa società all’ inizio dell’ anno nel tentativo di salvare lo stabilimento che occupa 330 lavoratori. Dopo l’udienza di ieri si dovranno attendere almeno trenta giorni per sapere se all’ azienda, che ha sedi anche in Toscana e in Romania, sarà concesso l’ esercizio provvisorio o se invece verranno apposti i sigilli. Stamani davanti lo stabilimento di Castiglione a Casauria si sono ritrovati i rappresentanti sindacali per un incontro con i lavoratori.
“E’ sconcertante, ha affermato Dorato Di Camillo della Fim Cisl di Chieti Pescara, che un ‘azienda con oltre 40 anni di storia che fino a qualche anno fa fatturava oltre 100 milioni di euro l’ anno con commesse dalle principali industrie del settore possa rischiare il fallimento”. “L’ auspicio, ha aggiunto ancora, è che venga concesso l’ esercizio provvisorio per soddisfare le molte commesse giunte da ogni parte del mondo”.
” Una situazione drammatica che mette a rischio il futuro occupazionale di centinaia di lavoratori, ha affermato Andrea De Lutis della Fiom Cgil di Pescara, e con essi centinaia di famiglie”. “Come sindacati, ha aggiunto ancora De Lutis, siamo stati convocati tardo ovvero quando la situazione era ormai compromessa”.
“Come sindacato, ha aggiunto Umberto Coccia della Cisl di Pescara, continuiamo ad impegnarci nella trattativa anche se la vertenza appare molto difficile”
Malgrado il fallimento della Holding Angelucci, gli operai continuano a lavorare per rispettare i numerosi ordini già registrati. C’ è lavoro almeno per i prossimi 5 mesi è stato fatto notare. La OMA spa nei mesi scorsi aveva riscontrato l’ interesse di due aziende che volevano acquisirla, la Humangest e la Omax quest’ ultima si era detta prona a riassorbire anche tutti i dipendenti. Poi però le vicende giudiziarie ne hanno compromesso la trattativa. Ora si attende che la magistratura e la Finanza concludano l’ inchiesta per conoscere il futuro della Oma spa.
Marsilio e Febbo: “Spiragli positivi sulla vertenza”. Presidente e assessore in visita allo stabilimento per incontrare lavoratori e sindacati.
“La Regione farà tutta la sua parte per arrivare al più presto ad una soluzione concreta e condivisa della vertenza coinvolgendo i lavoratori con l’obiettivo di evitare il fermo produttivo dei siti dell’Oma Group”. Questo quanto dichiarato congiuntamente dal Presidente della Giunta regionale Marco Marsilio e dall’assessore regionale alle Attività Produttive Mauro Febbo durante la visita pomeridiana all’azienda metalmeccanica con insediamento a Tocco a Casauria. Oggi – dichiarano Marsilio e Febbo – ci sono buone possibilità che l’azienda possa essere rilevata da altri gruppi industriali. Infatti allo stato attuale ci sono almeno due manifestazioni di interesse da parte di aziende ben strutturate sul mercato inducendoci ad avere sulla vertenza un atteggiamento positivo ovviamente in attesa delle decisioni del Tribunale. Questo territorio ha già subito altre crisi industriali ed oggi la Regione è seriamente impegnata a trovare una soluzioni e strumenti che possano dare un futuro a questa attività imprenditoriale importante per quest’area interna del pescarese. Infatti – concludono Marsilio e Febbo – è nostra intenzione lavorare per non lasciare nessuno a casa e i 300 addetti potrebbero essere tutti riassorbiti in due fasi. Sarà nostra premura essere presenti sui prossimi sviluppi della vertenza e pertanto resteremo direttamente in contatto con le maestranze”.
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