Ad otto mesi dall’ultimo appello, nulla è cambiato per Moreno Colonna, l’ex gommista di 58 anni affetto da sclerosi multipla e costretto a rimanere chiuso nella sua casa Ater in Via Nora a Pescara per colpa di un edificio non a norma.
Moreno Colonna, da cinque anni su una sedia a rotelle per colpa della sua malattia, è costretto a trascorrere le sue giornate in casa, in quanto il suo alloggio popolare situato al secondo piano è sprovvisto di un ascensore e di una rampa. Le uniche volte che è potuto uscire di casa, solo per effettuare le visite mediche all’Ospedale di Pescara. Uscite a pagamento, sottolinea Moreno, in quanto l’ambulanza che viene a prelevarlo ha un costo.
“Esco solo per le visite mediche di routine – ci racconta – ed ogni volta deve venire un’ambulanza con i paramedici costretti a degli sforzi immani per trasportarmi, altrimenti resto qui, con la pioggia o con il sole, murato vivo dentro casa mia.”
Il Consigliere regionale del M5S, Vicepresidente del Consiglio regionale, Domenico Pettinari, ha raccolto nuovamente l’appello di Moreno. L’esponente pentastellato torna a ribadire che la soluzione si potrebbe trovare in tempi brevi. Basterebbe liberare uno dei tanti appartamenti Ater situati al piano terra ed occupati abusivamente. La Regione ed il Comune potrebbero, se volessero, risolvere la vicenda di Moreno in pochi giorni è stato detto ancora.
“Ho sempre pagato le tasse così come l’affitto, sottolinea ancora Moreno con gli occhi lucidi che ricorda con un pizzico di commozione, l’ultima volta che é uscito di casa:
al matrimonio di mia figlia, i miei amici mi hanno caricato e portato alla celebrazione – dice – da allora non so più come è fatta la città di Pescara.”
Una famiglia onesta e dignitosa che chiede aiuto e sostegno alle istituzioni. La moglie, la signora Gabriella, che con grande amore accudisce il marito, ci fa notare come sia impossibile per Moreno girare nell’abitazione con la sua carrozzella in quanto gli spazi sono davvero esigui. Diventa un’ impresa accedere anche nel bagno per via della porta troppo stretta. L’appello è stato nuovamente lanciato, alle istituzioni, Regione e Comune il compito di raccoglierlo per consentire una vita più dignitosa al signor Moreno.
mi vergogno di essere cittadina italiana mi dispiace per moreno che conosco bene e capisco la sua situazione e ricordo bene quando si e’ sposata sua figlia fantastica ragazza hanno dovuto aiutarlo in sei persone per farlo scendere da quelle maledette scale e’ stato un momento di grande commozione perché per moreno era un giorno importante o meglio doveva essere un giorno importante ma la sua delusione il suo sconforto era palese nei suoi occhi i nostri diritti vengono calpestati siamo solo numeri e tutto queswto e’ SOLO UNO SCHIFO forza moreno siamo tutti con te perché se le istituzioni ti hanno abbandonato hai sempre molti amici che ti vogliono bene con affetto marina