Gli avvocati di Vasto il prossimo 18 marzo si asterranno dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore civile e penale per protestare contro la grave situazione in cui versa il tribunale a causa della carenza di personale amministrativo.
Lo ha stabilito il Consiglio dell’ordine forense proclamando una giornata di sciopero.
“Il Consiglio dell’Ordine – si legge in una nota – ricorda che che la sostanziale eliminazione della pianta organica del personale amministrativo del Tribunale di Vasto, intervenuta nel dicembre 2016 a seguito della prevista chiusura dello stesso per la data del settembre 2018, sta determinando la impossibilità dell’avvicendamento di personale reso necessario dai pensionamenti intervenuti, nonostante la detta chiusura sia stata prorogata al 2021”. In particolare gli avvocati del foro di Vasto evidenziano come la situazione sia “intollerabile e non conciliabile con alcun principio di corretta amministrazione, non risponde alla domanda di giustizia del cittadino, non permette il sereno operare degli addetti, né assicura il regolare svolgimento delle attività quotidiane. In particolare, la carenza di assistenti giudiziari (presenti solo in numero di 3 a fronte degli 11 previsti nell’organico) rende estremamente difficoltoso lo svolgimento delle attività d’udienza penale in un territorio che è da tempo teatro di un preoccupante incremento di fenomeni criminosi; basti a tale proposito ricordare che negli ultimi 4 anni sono stati celebrati a Vasto 2 importanti processi coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, con il coinvolgimento di oltre 100 imputati”. Il Consiglio dell’Ordine infine sottolinea: “E’ del tutto irrazionale che a fronte delle intervenute due proroghe della data di chiusura non si siano previsti da parte del competente Ministero, adeguati interventi di coordinamento volti a garantire agli Uffici interessati l’adeguata dotazione di personale amministrativo; tale evenienza è tanto meno comprensibile ove si consideri che il Consiglio Superiore della Magistratura, già a seguito della proroga intervenuta nella primavera del 2017, con l’adozione del c.d. ‘decreto terremoto’, ha disposto il ripristino delle piante organiche dei magistrati, il cui organico è completo ed operante”.