Non hanno alcuna intenzione di lasciare le loro abitazioni nel quartiere delle case popolari di San Gregorio, la frazione dove da anni si snoda un braccio di ferro tra inquilini dell’edilizia residenziale pubblica, affiancati dal Movimento 5 stelle, e l’amministrazione comunale.
Dopo il terremoto del 30 ottobre il sindaco, Massimo Cialente, ha disposto con un’ordinanza lo sgombero di 30 alloggi per motivi di pubblica incolumità e per fare spazio a un progetto di riqualificazione degli immobili contestato dagli inquilini. Le famiglie devono essere sgomberate, avranno tempo fino a Natale per farlo, ma 20 delle trenta interessate non hanno alcuna intenzione di spostarsi negli alloggi del progetto Case o dei villaggi Map, perché ritengono le loro case sicure e hanno paura che non potranno più rientrarvi.
Per l’amministrazione comunale lo sgombero è necessario per permettere al settore Ricostruzione pubblica di procedere con la messa in sicurezza e le indagini strumentali, propedeutiche agli interventi di riparazione e adeguamento sismico degli edifici. In programma anche l’intervento di demolizione del blocco B, l’edificio di 27 appartamenti a rischio crollo mai delimitato o puntellato. Lunedì il legale Fausto Corti, che difende i residenti, presenterà un ricorso al Tar contro l’ordinanza del sindaco.