Dopo la riconsegna del primo lotto dei sottoservizi a L’Aquila, non si riesce ad attivare le connessioni per l’assenza di un disciplinare; il caso finisce in consiglio comunale
Sono passati sette mesi dalla riconsegna da parte della Gran Sasso Acqua, stazione appaltante, del primo lotto d’intervento dei sottoservizi. Ma il comune dell’Aquila ancora non si dota di un disciplinare per la gestione delle infrastrutture tecnologiche che gli operatori hanno realizzato.
Un problema emerso nel corso della commissione di vigilanza presieduta dal consigliere Stefano Palumbo. Per Palumbo non c’è neanche un responsabile della sicurezza, e le società che devono fornire la connessione in banda ultra larga non sono nelle condizioni di realizzare gli allacci delle utenze ormai da marzo, con ripercussioni per famiglie e attività.
Anche l’Univaq ha confermato le criticità, avendo realizzato una infrastruttura che i ricercatori di tutto il mondo studiano, e che versa in abbandono. Va ripristinata, per Palumbo, la possibilità per gli operatori di entrare nel tunnel e va fatto un regolamento di gestione.