Mentre l’Italia continua a tremare e purtroppo a crollare all’Aquila la ricostruzione va avanti e nel bene e nel male comincia a mostrare i suoi frutti. Al termine della ricostruzione, che viene indicata nel 2020, quello dell’Aquila sarà il centro storico più sicuro d’Italia.
Con un miglioramento sismico del 60% per ogni singolo edificio, come ha ricordato anche il direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione Raniero Fabrizi, intervenuto a Officina L’Aquila, la rassegna internazionale promossa da Carsa e dal sistema Ance sulle buone pratiche della ricostruzione dell’Aquila e del cratere sismico.
Eventi sismici come quelli che ieri sera hanno fatto ripiombare l’Italia centrale nella paura, devono servire soprattutto per fare riferimento all’esperienza della ricostruzione dell’Aquila. Fabrizi ha specificato che la ricostruzione del centro storico è vicinissima al 50%, mentre le periferie sono completate all’80%. Restano invece molto indietro le frazioni, dove la percentuale dei lavori eseguiti (chiusi e in corso) nei centri storici è soltanto dell’8% del totale richiesto, mentre i cantieri aperti sono il 16%.