Soltanto un mese fa, ad aprile, il segretario regionale per i Beni culturali e paesaggistici Stefano Gizzi, aveva confermato l’apertura della sezione staccata del Maxxi – il grande Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma – entro quest’anno.
Slitta invece al 2018 l’apertura del Maxxi a Palazzo Ardinghelli, il bellissimo palazzo storico di piazza Santa Maria Paganica dichiarato monumento nazionale nel 1902 e in ristrutturazione con il sostengo del Governo Russo, uno dei pochi governi che all’indomani del terremoto rispose alla “lista di nozze” proposta dell’ex premier Silvio Berlusconi: una lista di monumenti danneggiati dal sisma del 2009 da adottare e ricostruire.
Due anni fa è stato il ministro della Cultura, Dario Franceschini, a lanciare la proposta di aprire in quello che è noto agli aquilani anche come palazzo Franchi Cappelli, una sede dell’importante museo, una proposta subito accolta anche da Giovanna Melandri, presidente della Fondazione Maxxi. Invece tutto slitta al 2018. A fornire maggiori dettagli sui tempi di apertura del nuovo museo di arte contemporanea è stato ieri Pietro Barrera, segretario generale della fondazione Maxxi Roma, all’Aquila per partecipare alla penultima giornata di programmazione del festival “L’Aquila contemporanea plurale”.
I lavori di restauro di palazzo Ardinghelli, finiranno entro quest’anno. Barrera ha ricordato anche che il ministro Franceschini ha lanciato un appello a cinque grandi artisti perché realizzassero un’opera site-specific pensata per palazzo Ardinghelli: tutti italiani, ma sui nomi resta ancora uno stretto riserbo. Un’altra sede distaccata del Maxxi – pronto a entrare in campo con la sua collezione permanente e pubblica di arte contemporanea -all’Aquila sarà il Museo di Santa Maria dei Raccomandati.