Una diffida per chiedere la revoca in autotutela del provvedimento del consiglio comunale n. 21 dell’11 aprile 2019, con cui sono state adottate nuove misure per la ricostruzione e le demolizioni degli aggregati storici nelle frazioni.
Una misura voluta in particolare dall’assessore all’Urbanistica Daniele Ferella, e che ora finisce nel mirino di 5 associazioni, l’Istituto nazionale di urbanistica di Abruzzo-Molise, Italia nostra sezione dell’Aquila, Archeclub L’Aquila, Legambiente Abruzzo e Pro natura Abruzzo. La diffida è stata consegnata venerdì scorso al Tribunale civile dell’Aquila ed è indirizzata anche al sindaco Pierluigi Biondi, alla segreteria generale e al dirigente del settore Urbanistica e Pianificazione. Le associazioni contestano come le nuove misure siano state approvate senza l’ascolto dei cittadini, eludendo l’obbligo di legge di sottoporre a pubblica partecipazione una variante completamente stravolta- inoltre -in sede di Consiglio comunale rispetto a quella inizialmente sottoposta ai vari organi che ne devono dare l’avallo.
A preoccupare, inoltre, sono i danni al patrimonio materiale e immateriale delle frazioni, borghi storici e architettonici da tutelare e la totale deregulation che potrebbe aprire la strada a demolizioni volontarie.
E c’è già anche un altro ricorso, destinato a far discutere, sulla medesima delibera: quello già consegnato al Tar dal Mibac, tramite avvocatura dello Stato.