Con il primo ciclo di audizioni cominciato questa mattina, entra nel vivo la Commissione regionale d’inchiesta sulla discarica di Bussi sul Tirino, nata con lo scopo di accertare il motivo del ritardo ad avviare i lavori di bonifica.
Bonifica che riguarda un’area simbolo di Uno dei disastri ambientali più grandi d’Europa: la mega discarica di rifiuti tossici di Bussi.
Davanti ai componenti della commissione presieduta dal consigliere regionale Giovanni Legnini, hanno parlato il sindaco di Bussi Salvatore Lagatta e i vertici dell’Arta (l’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente). Si proseguirà nelle sedute successive con i dirigenti del settore ambiente della Regione Abruzzo, con i responsabili del settore politiche ambientali del Ministero dell’Ambiente, con le avvocature di Regione e Stato e con l’associazione ambientalista ‘H2O’.
La commissione acquisirà l’ingente mole documentale richiesta a tutti gli enti di Stato e Regione interessati in vario modo dalla vicenda Bussi. Tre le macro aree d’intervento su cui dovrà intervenire la commissione, ma senza accavallarsi mai con il percorso già concluso della magistratura. La commissione, sottolinea Legnini, dovrà servire al futuro di Bussi e del suo territorio, a partire dalla reindustrializzazione.
Per quasi quarant’anni lo stabilimento Montedison di Bussi sul Tirino, esteso su 17 ettari, ha avvelenato acqua e suolo per un totale di 500mila tonnellate.