Nonostante la complicata legge elettorale, il voto si è risolto in una semplificazione delle posizioni, con un ritorno, paradossalmente, allo schema bipolare tradizionale. Che vede questa volta centrodestra e M5s contendersi il Governo del Paese. Le elezioni in Abruzzo ricalcano questo risultato. A dirlo è il responsabile regionale dei dipartimenti della Lega Gianfranco Giuliante.
Dopo il risultato importante raggiunto dalla Lega in Abruzzo alle elezioni politiche di domenica e dalla coalizione del centrodestra in generale, il responsabile regionale dei dipartimenti della Lega Gianfranco Giuliante guarda allo scenario che dovrà ora aprirsi dentro la Regione Abruzzo. Dove, spiega Giuliante, è stato bocciato il Pd e con esso il presidente della Regione Luciano D’Alfonso.
Nonostante questa legge gli elettori hanno dato con il loro voto una certa semplificazione: ci troviamo di fronte a una scelta ‘bipolare’, tra M5s e centrodestra mentre è scomparso il centrosinistra che ha dei risultato in termini di minimo che sono storici. Un risultato che ha visto prevalere la chiarezza e il buonsenso, che hanno fatto sì che la Lega diventasse in Italia il primo partito del centrodestra.
Nell’ambito del risultato nazionale e regionale, un peso importante è quello arrivato dall’Aquila.
In termini di coalizione L’Aquila ha dimostrato ancora una volta di essere la cassaforte del centrodestra: qui è stato eletto l’unico uninominale. Qui sono stati eletti al Senato, per la coalizione, uomini del centrodestra e c’è stata un’affermazione eccezionale della Lega che all’Aquila, ancora una volta, si è stati apripista rispetto a prospettive regionali che sono imminenti, con un voto sulla Lega molto importante.
Fondamentale il supporto del resto della coalizione del centrodestra. Ma Giuliante critica la scelta di individuare figure non territoriali al suo interno.
Laddove siamo primi la coalizione ha lavorato bene. Anche se Forza Italia ha avuto un risultato che non era all’altezza di altri tempi. Sono state individuate figure non territoriali, soprattutto sulla costa, dove ha avuto un peso specifico questa scelta. Naturalmente questa scelta nel tempo si paga.
Tutti pronti, ora, per ‘mordere’ la Regione, dove si avvicina l’appuntamento per il rinnovo della Giunta.
Quanto allo scenario regionale si dovranno ridiscutere tutti gli equilibri. Io credo che di qui a poco ci dovrà essere una riunione, data l’imminenza delle elezioni regionali. Certo è che, se c’è un perdente in Abruzzo e se il Pd in Abruzzo si chiama D’Alfonso, è deducibile che si andrà alle prossime elezioni nei termini di legge e non con i tentativi di fuga in avanti che alcuni stanno facendo. Questo significa che nell’autunno del 2018 si andrà a votare alle Regioni e, quindi, dev’essere imminente un tavolo in cui si discuterà dei diversi equilibri che si sono venuti a creare nel centrodestra. Equilibri in cui la Lega avrà un peso importante, se non predominante, nell’imminenza delle regionali e del voto in alcuni Comuni importanti come Teramo e Pescara: appuntamenti in cui la Lega dovrà avere una rappresentanza importante.