Al via gli interventi di restauro dell’Hotel di Campo Imperatore, che a duemila metri di quota fece da prigione a Benito Mussolini. I lavori dureranno 500 giorni.
L’Hotel di Campo Imperatore, quello che fu la prigione di Benito Mussolini, non avrà davvero nulla da invidiare a un albergo di lusso. In questa direzione vanno infatti gli interventi di recupero e ristrutturazione previsti nel progetto esecutivo, illustrato ieri a palazzo Fibbioni dall’amministrazione comunale, dal provveditore interregionale per le Opere pubbliche Vittorio Rapisarda Federico e dal dirigente tecnico del Provveditorato Gennaro Di Maio.
Una collaborazione, quella tra Comune dell’Aquila e Provveditorato, che risale al 2016, quando la passata amministrazione Cialente sottoscrisse un accordo che coinvolgeva i tre entri – Comune, Provveditorato e Centro turistico del Gran Sasso – e nel quale si stabilì appunto che il Provveditorato sarebbe stata stazione appaltante di un programma d’interventi per la riqualificazione del patrimonio immobiliare del Centro turistico. Interventi che hanno riguardato anche il nuovo impianto sciistico delle Fontari e l’ostello di Campo Imperatore riaperto da alcuni mesi. Quanto al restauro dell’Hotel di Campo Imperatore, finanziati dalla Cipe sei anni fa per un importo complessivo di 3 milioni di euro, riguarderanno soprattutto il piano seminterrato. Saranno rivisti gli spazi per poter realizzare una zona dedicata agli sport di montagna, un’ala riservata al primo soccorso, un bar a servizio dell’utenza esterna e persino un centro benessere.