Si riuniranno all’inizio della prossima settimana nell’aula consiliare di Carsoli i sindaci di Abruzzo e Lazio in lotta da un anno e due mesi contro il caropedaggi e per la mancata messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25.
Archiviate le elezioni regionali e senza più il pericolo di strumentalizzare politicamente la questione, oggi la sindaca di Carsoli Velia Nazzarro, portavoce dei sindaci dei territori attraversati dalle due tratte autostradali, chiamerà a raccolta i sostenitori della protesta. La sindaca di Carsoli ribadisce la volontà di “dare una smossa” al Governo, silente su questo fronte da mesi, anche con manifestazioni rumorose ed eclatanti perché, dice, “è inconcepilbile il muro di silenzio e di polemica alzato dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli nei confronti dei sindaci che chiedono l’aiuto dello Stato”. Aiuto a non gravare più sui loro territori e sui cittadini con il salasso dei rincari autostradali prima di tutto.
“Torniamo a sollecitare la creazione di un tavolo istituzionale con la presenza della concessionaria Strada dei Parchi, – spiega Nazzarro – un tavolo che possa giungere a una ridefinizione dei criteri di concessione e garantire la riduzione definitiva e adeguata dei pedaggi autostradali, la declassificazione del tratto urbano della A24 che va dalla barriera di Roma Est fino all’intersezione con la Tangenziale Est, e la declassificazione da tratto montano a non montano di numerosi tratti della A24 e A25 – dice ancora la portavoce dei sindaco – e per trovare insieme la soluzione definitiva al problema dei pedaggi e della sicurezza nelle autostrade”.
Tutto in alto mare invece sul fronte Strada dei Parchi. Le questioni più urgenti – tariffe autostradali, aggiornamento del Pef (il piano economico e finanziario), e sblocco dei fondi per completare la messa in sicurezza antisismica dell’A24 e A25 – sono ferme ad agosto, come spiegano dagli uffici della concessionaria. Il decreto Genova – in cui rientra anche il finanziamento per le autostrade gestite dal Gruppo Toto – è approvato da ottobre e convertito in legge ma – dicono da Strada dei Parchi – “è lettera morta, perché non abbiamo ancora i fondi e i 7 cantieri in corso li stiamo portando avanti grazie a precedenti autorizzazioni e con risorse della società”.
Senza il Pef (scaduto nel 2013) è impossibile programmare qualsiasi intervento; persino le banche non sono ben disposte a concedere prestiti per la prosecuzione dei lavori (quelli per realizzare gli isolatori sismici in particolare) senza un accordo con lo Stato, garanzia di copertura finanziaria. Intanto il Governo ha inviato il Piano economico (ancora non condiviso con la concessionaria) alla Commissione europea, un passaggio incomprensibile per Strada dei Parchi, visto che l’Europa non ha altro dovere che ratificare le decisioni presumibilmente già prese dai Governi.
Una situazione che solo apparentemente resta tecnica, dunque, ma che in realtà risente delle vicende politiche: dopo le elezioni in Abruzzo, la campagna elettorale prosegue infatti sul fronte delle europee, e il timore è che il Governo non muoverà un passo fino ad allora.