Un capodanno amaro quello di 30 lavoratori interinali del call center dell’azienda “Customer 2 Care”, rimasti senza lavoro da un giorno all’altro il 31 dicembre scorso.
L’azienda, costituita a L’Aquila nel 2016 per rilevare i 250 lavoratori del call center ex Globnet, ha interrotto infatti il rapporto di lavoro interinale, dopo quasi due anni di attività. A denunciarlo è Venanzio Cretarola, coordinatore nazionale del settore call center del sindacato Cisal Comunicazione, che chiede “l’immediato reimpiego dei lavoratori”.
In caso contrario sarebbero lesi i loro diritti di continuazione occupazionale con il nuovo gestore perdendo il requisito dei 6 mesi continuativi di attività nella medesima commessa di lavoro.
Con l’interruzione del rapporto di lavoro non verrebbe rispettata, secondo il sindacalista, la legge sulla clausola sociale che, in caso di cambio di gestore del servizio e con la permanenza dei volumi di attività, garantisce la continuità occupazionale. Per Cretarola, infatti, Customer 2 care, avrebbe ceduto la proprietà maggioritaria a un’azienda di Battipaglia a cui la committente Wind Tre ha girato la commessa di lavoro.
LA NOTA COMPLETA DI CRETAROLA:
Il 31 dicembre scorso l’azienda Customer 2 – costituita a L’Aquila nel 2016 per rilevare i 250 licenziati della ex Globnet – ha interrotto il rapporto di lavoro interinale di 30 lavoratori dopo quasi due anni di attività. Tutti i lavoratori coinvolti sono stati lasciati soli nell’indifferenza anche dei sindacati presenti in azienda, e si sono rivolti all’Associazione Lavoriamo per L’Aquila e alla Cisal. Ma non si tratta di una semplice scadenza di lavoro a termine: anche in questo caso non si rispetta la legge sulla clausola sociale che, in caso di cambio di gestore del servizio e permanenza dei volumi di attività, garantisce la continuità occupazionale. Cosa è successo infatti? Customer 2 ha comunicato di aver ceduto la proprietà maggioritaria a Contact Centre Sud di Battipaglia a cui la committente Wind Tre ha girato la commessa di lavoro. Contact Centre Sud ha quindi affidato in subappalto a Customer 2 (sua controllata) la medesima attività svolta finora dalla stessa Customer 2. Nel frattempo risulta però che ai quasi 200 assunti a tempo indeterminato di Customer 2 viene aumentato l’orario di lavoro (evidentemente per compensare gli interinali mandati via) e la nuova proprietaria Contact Centre Sud sta reclutando oltre 80 persone a Battipaglia. E’ evidente quindi il rischio di spostamento altrove del lavoro finora svolto a L’Aquila. Ce n’è abbastanza per allarmarci, non solo per gli interinali non rinnovati, ma anche per quelli di prossima scadenza e, chissà, anche per i dipendenti indeterminati. Come noto in caso di agevolazioni all’assunzione (di cui anche Customer 2 ha usufruito) l’azienda ha l’obbligo di mantenere l’occupazione per 2 anni, ormai passati. Anche stavolta a L’Aquila tutto tace. Questo però vuol dire due cose:
– Si tratta di un cambio di gestore, quindi va applicata la legge sulla clausola sociale garantendo (in caso di permanenza di volumi complessivi di attività) la continuazione del rapporto di lavoro anche degli interinali in servizio nelle aziende in subappalto, come abbiamo già dimostrato nella vertenza del Contact Center INPS.
– Esiste un evidente rischio di delocalizzazione surrettizia del lavoro finora svolto a L’Aquila eludendo o ignorando del tutto la legge sulla clausola sociale. Chiediamo quindi l’immediato reimpiego in somministrazione dei lavoratori interessati. In caso contrario sarebbero lesi i loro diritti di continuazione occupazionale con il nuovo gestore perdendo il requisito dei 6 mesi continuativi di attività nella medesima commessa di lavoro.
A tale scopo Cisal comunicazione nazionale ha inviato richieste di incontro urgente e diffide ad entrambe le aziende coinvolte e alla committente Wind Tre – oltre che a ministero del Lavoro, Regione Abruzzo, Comune dell’Aquila – per garantire il pieno rispetto dell’articolo 1 comma 10 della Legge 11/2016 e dell’accordo sindacale Asstel – Cgil Cisl Uil del 30 maggio 2016 e dei relativi obblighi di informazione preventiva e contrattazione sindacale delle modalità applicative in capo alle 3 aziende coinvolte. In assenza di risposte immediate seguirà una mobilitazione pubblica dei lavoratori, sollecitando la solidarietà e la partecipazione di tutti i lavoratori ex colleghi e degli altri Call Center: non sono in ballo solo 30 posti di lavoro, preziosissimi, ma il destino del maggior settore occupazionale dell’Aquila. Sarebbe un precedente pericoloso ed inaccettabile.
Sulla vertenza del call center dell’Aquila sono intervenuti questa mattina anche Cgil, Cisl e Uil. In una nota congiunta spiegano che:
In Customer2Care la clausola sociale non si può applicare perché non c’è stato nessun cambio di appalto, bensì sono cambiate soltanto le quote di proprietà dell’azienda.
Le tre sigle sindacali hanno incontrato l’azienda “a cose fatte” il 28 dicembre; in quella sede l’azienda ha spiegato che a impedire la proroga dei contratti interinali è l’attuazione del decreto Dignità approvato nei mesi scorsi dal Governo.
LA NOTA DI SLC-CGIL, FISTEL-CISL E UILCOM-UIL :
Il 31 dicembre scorso è scaduta la commessa che Wind/H3g aveva assegnato alla società Credit2cash di Roma, successivamente data in subappalto a Customer2Care di L’Aquila. Prima della scadenza della commessa però Wind/H3g, CCSud e C2C hanno concordato la cessione del 51% delle quote di C2C alla subentrante azienda CCSud di Battipaglia, che avrà l’appalto diretto dal committente Wind/H3g mentre C2C continuerà a lavorare in subappalto con rinnovo contrattuale di 3 anni +1. Cgil Cisl e Uil sono state avvisate a cose già fatte, quindi abbiamo chiesto immediatamente un incontro ufficiale con la società aquilana che si è svolto il giorno 28 dicembre. In quella sede C2C ci ha informato di quanto deciso sui tavoli romani. Nell’ incontro in particolare avevamo chiesto non solo la proroga di tutti lavoratori interinali con contratto in scadenza, ma anche la loro stabilizzazione. La risposta dell’azienda è stata che l’attuazione del cosiddetto Decreto Dignità non gli permetteva di essere in condizione di prorogare o stabilizzare quei lavoratori. Per parte nostra ribadiamo tuttavia la nostra contrarietà al fatto che Customer2Care non ha voluto accettare soluzioni per poter mantenere i 29 lavoratori interinali il cui contratto è scaduto a dicembre 2018. Sappiamo che questa situazione causerà importanti contrazioni gestionali che vanno immediatamente risolte, e a tal proposito abbiamo ritenuto necessario richiedere un tavolo, insieme alle segreterie nazionali di Cgil Cisl e Uil, con il committente Wind/H3g. Al tavolo nazionale dobbiamo avere risposte e certezze per tutti i lavoratori dell’Aquila, dopo quanto deciso tra le tre aziende: vogliamo capire cosa Wind/H3g ha come visione futura per il sito aquilano. In Customer2Care infine la clausola sociale (legge 11/2016) non si può applicare perché non c’è stato nessun cambio di appalto, sono cambiate solo le quote di proprietà dell’azienda.
Intanto attenzione massima anche sul call center E-care di Bazzano, perché sarebbe in corso attualmente il passaggio di consegna della commessa di Acea a un nuovo gestore, “Call&call” con sede legale a Roma e sedi sparse in Italia, di cui nessuna in Abruzzo. Il sindacato Cisal Comunicazione confida che i posti di lavoro – circa 80 persone che rischiano di non essere confermate – restino all’Aquila.