Nessun rischio di tenuta strutturale per il viadotto di Gignano, che collega il centro della città dell’Aquila con la sua zona est, sovrastando l’abitato della piccola frazione. Un ponte transennato da un anno e sottoposto nel 2017 a lavori di ripristino dei giunti ammalorati.
Ma il viadotto resta tuttore in regime di restringimento di carreggiata. All’indomani del crollo del ponte Morandi di Genova e sull’onda della preoccupazione sulla sicurezza delle infrastrutture viarie che dilaga fra i cittadini, i due consiglieri comunali del “Passo possibile” Elia Serpetti e Paolo Romano hanno chiesto chiarimenti sulla tenuta del ponte di Gignano al sindaco dell’Aquila e al presidente della Provincia. Due i motivi per cui rimane il restringimento della carreggiata del ponte di Gignano, come spiega il presidente Angelo Caruso.
Da un lato per la portata del ponte, per ridurre il sovraccarico, in quanto una sola corsia riduce della metà la capacità di carico del ponte; e anche perché le barriere di protezione (i guardrail) del viadotto presentavano delle criticità ed è necessario tenere ancora a debita distanza gli automobilisti. La priorità della Provincia è garantire la sua piena funzionalità, recuperando la doppia carreggiata.
Nel frattempo è stato approvato il decreto che sancisce il passaggio all’Anas di alcune strade provinciali anche del ponte di Gignano, passaggio che verrà formalizzato domani nella sede del Demanio a Pescara. E il lavoro di messa insicurezza del ponte proseguirà a cura dell’Anas. Intanto esplode la psicosi sui ponti, l’attenzione sul fronte del monitoraggio resta massima – precisa il presidente della Provincia.