Il livello di tassazione all’Aquila, resta la più alta d’Italia e raggiunge il tetto massimo fissato per legge. La somma delle aliquote di Tasi e Imu non può superare il 10.6 per mille: all’Aquila l’Imu è all’8.1 e la Tasi al 2.5. Una tassazione conseguenza anche del terremoto e delle minori entrate locali nelle casse del Comune.
Tasi e Imu all’Aquila toccano i livelli massimi consentiti dalla legge essendo gran parte del territorio in zona rossa – le frazioni per lo più in questa fase della ricostruzione – e gli immobili non ancora del tutto abitati. Le opposizioni chiedono all’amministrazione comunale di toccare al ribasso la tassazione locale, ma occorre l’aiuto dello Stato.
“Succede perché abbiamo tassato le seconde case – spiega il consigliere comunale di Articolo 1 Giustino Masciocco – abbiamo poche abitazioni, abbiamo ancora i 10 milioni di contributi statali destinati a coprire le minori entrate comunali, ma il timore è che il contributo diminuisca sempre di più e che questa amministrazione non abbatterà le tasse come promesso”.
Bisogna riaprire un dialogo con il Governo, è la risposta del sindaco Pierluigi Biondi.
“Il fondo per il riequilibrio dei bilanci a fronte delle minori entrate e delle maggiori spese è sceso negli anni in modo incomprensibile. Una piccola inversione di rotta noi l’abbiamo segnata, perché per le utenze non domestiche c’è un calo generalizzato della Tari (-9,3%) e abbiamo ridotto del 20% la Tasi per le attività produttive. Sono i primi segnali di una seria riorganizzazione alla quale stiamo lavorando nell’ottica di una più accorta politica sui tributi, con un occhio di riguardo verso le famiglie e le attività produttive”.