Sarà L’Aquila la prima città al mondo a sperimentare una nuova generazione di fibra ottica super veloce, nata nel laboratorio della multinazionale giapponese, la Sumitomo, che ha scelto L’Aquila per attuare e sperimentare un ‘prodotto’ realizzato sinora soltanto in laboratorio.
La nuova fibra è in grado di far viaggiare – detto molto semplicemente – i dati a una velocità maggiore di qualsiasi altro tipo di fibra ottica esistente al mondo, moltiplicando di 10-15 volte la velocità di percorso dei dati rispetto alle fibre attualmente in uso. Il risvolto positivo nella vita quotidiana è davvero sorprendente, in quanto permette di aiutare a risolvere ad esempio il problema dei cavidotti saturi in un momento storico in cui la domanda di fibra è aumentata in maniera inattesa e straordinaria. A parlarne è il docente di Telecomunicazioni dell’Università dell’Aquila Fabio Graziosi.
I 5 km di percorso in cui la fibra multi-core giapponese verrà sperimentata sono stati già individuati e sono pronti all’inaugurazione, giovedì 6 giugno, alla presenza dell’ambasciatore giapponese: si tratta di un anello che parte e torna a palazzo Camponeschi, passando per la villa comunale. A convincere l’azienda giapponese che L’Aquila fosse la città giusta per sperimentare i cavi multi-core, è la presenza del tunnel dei sottoservizi e l’esistenza, all’interno dell’ateneo, di un gruppo di ricerca d’eccellenza nel campo delle fibre ottiche.
Il progetto è nato nel 2014 ed è stato finanziato con i 4% dei fondi della ricostruzione destinati alla rivitalizzazione del tessuto socio-economico dei territori colpiti dal sisma ed erogato con delibera Cipe all’epoca della formazione della nuova governance della ricostruzione, per input dell’ex ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca.
LA NOTA DELL’ATENEO:
Giovedì 6 giugno, alle ore 10:30 presso la Sala Consiglio del Rettorato dell’Università, Palazzo Camponeschi, Piazza Santa Margherita 2, L’Aquila sarà inaugurata l’installazione delle fibre multi-core, prima installazione al mondo di sistemi in grado di offrire una capacità di trasmissione dati ad altissima velocità. La richiesta crescente di connettività a larga banda sta sempre più saturando la capacità della rete di trasporto in fibra ottica su cui essenzialmente si basa la rete mondiale di telecomunicazioni. Si stima, infatti, che il traffico dati cresca, ogni anno, tra il 30% ed il 50%. Le soluzioni finora attuate per adeguare la rete alle mutate esigenze sono solo risposte di emergenza. Sono invece necessari interventi risolutivi con tecniche di trasmissione più efficienti e con l’impiego di fibre ottiche innovative, per scongiurare una crisi assoluta del sistema.
Nell’abito del progetto INCIPICT (Innovating City Planning through Information & Communications Technologies, http://incipict.univaq.it/), l’Università dell’Aquila ha siglato un accordo di collaborazione con il colosso giapponese Sumitomo per la realizzazione e l’istallazione di fibre prototipali di cui Sumitomo è tra i pochissimi produttori al mondo. Queste fibre, denominate “multi-core” superano di gran lunga le fibre presenti sul mercato in termini capacità di trasmissione dati utilizzando una tecnica nota come multiplazione spaziale, che è stata al centro di tutte le maggiori conferenze mondiali sulle comunicazioni in fibra ottica da dieci anni a questa parte.
L’Aquila avrà la prima installazione mondiale di fibre per multiplazione spaziale e sarà al centro dell’attenzione della comunità scientifica nazionale ed internazionale; un laboratorio unico nel suo genere, dove sarà possibile sperimentare nuove tecnologie trasmissive su fibre realmente installate, piuttosto che nell’ambiente conservativo di un laboratorio tradizionale. Venerdì 7 giugno 2019 si terrà dalle ore 09:00 presso Palazzo Fibbioni un workshop internazionale sul tema della multiplazione spaziale in cui per la prima volta gli scienziati partecipanti avranno la possibilità di visitare una istallazione di fibre per multiplazione spaziale in un ambiente urbano. Interverranno relatori provenienti dalle principali istituzioni mondiali di ricerca e sviluppo accademiche ed industriali.
Palazzo Camponeschi sarà sede del Laboratorio di Ottica e Fotonica dell’Università dell’Aquila, in fase di allestimento, da cui si accederà alle fibre. Il laboratorio sarà equipaggiato con alcuni dei più recenti apparati di trasmissioni ottiche, così da rendere possibili attività sperimentali di frontiera, in collaborazione con ricercatori di tutto il mondo. Nel mese di aprile 2019 il MIUR ha approvato un finanziamento di circa € 700.000 per il progetto FIRST (Fiber Infrastructure for Research on Space-Division Multiplexed Transmission) coordinato dall’Università dell’Aquila, nell’ambito del quale, insieme ai Politecnici di Milano e Torino, l’Università di Padova e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, saranno svolti esperimenti di trasmissione nella nuova infrastruttura ottica aquilana: un importante obbiettivo che valorizzerà l’originario progetto di INCIPICT e traccerà sicuri sviluppi futuri.
L’installazione del cavo di fibre multi-core nel tunnel di sottoservizi, è il risultato di uno straordinario impegno sinergico tra l’Ateneo, il Comune dell’Aquila e la società Gran Sasso Acque ed è parte di un più ampio progetto in cui saranno installate altre non meno innovative fibre prototipali per multiplazione spaziale. Sarà inoltre realizzata una rete ottica metropolitana che, da un lato, sarà di supporto alle numerose attività di ricerca e sperimentazione di INCIPICT e dall’altro fornirà connettività a larga banda alle sedi della Pubblica Amministrazione aderenti all’iniziativa.
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